Roma, 20 arresti: venivano raccolte puntate clandestine su sport, politica e processi Il prof dava lezioni di scommesse

Roma, 20 arresti: venivano raccolte puntate clandestine su sport, politica e processi Roma, 20 arresti: venivano raccolte puntate clandestine su sport, politica e processi Il prof dava lezioni di scommesse Docente della Sapienza guidava una banda di broker IL BUSINESS DELL'AZZARDO U ROMA NA vita a metà tra la cattedra e le scommesse clandestine. Elvino Brosio, professore di chimica dell'Università La Sapienza di Roma ieri è passato dalle lezioni agli arresti. E le manette sono scattate anche ai polsi di un impiegato dell'Università. Stessa sorte per altre diciannove persone coinvolte nel giro. Con questa operazione la squadra mobile di Roma ha smantellato una delle più importanti bande di broker clandestini della capitale, che man mano stava occupando gli spazi lasciati dai clan della vecchia mala romana. Tra gli insospettabili caduti nella rete della polizia anche un ex dipendente delle Poste. Angelo Tomaselli, 39 anni, l'unico dei venti arrestati rimasto in carcere. A tutti gli altri sono stati concessi gli arresti domiciliari. La posizione di Tomaselli è aggravata da un fax trovato a casa sua dove arrivava la «posta» relativa alle giocate. I due, assieme a Adolfo Verduci, 52 anni, impiegato dell'Università La Sapienza, sono considerati la «mente» dell'organizzazione, che coordinava una rete così capillare di «cavalli» (la manovalanza dei raccoglitori di scommesse), che era in grado di istituire una sorta di «camera di compensazione» tra le varie scommesse, in modo da azzerare il rischio. Si poteva scommettere su tutto, in questa organizzazione: dai risultati del campionato di calcio alle gare nazionali e internazionali di sci, automobilismo, tennis, fino alle elezioni, ai conflitti politico-militari internazionali o ai grandi processi come, ad esempio, quello per i delitti del mostro di Firenze. Un loro spazio avevano poi le vicende amorose dei reali inglesi o il nome del presidente del Consiglio dopo la caduta del governo Berlusconi. Ma in genere venivano accettate anche le proposte dei giocatori stessi, che potevano sbizzarrirsi perfino sugli incassi settimanali dei film di maggiore successo al cinema. Nel toto-presidente, i nomi più accreditati (e che quindi avrebbero reso meno agli scommettitori) erano quelli di Dini e Berlusconi: l'organizzazione li pagava 6 a 1, contro il 7 a 1 di Prodi e Pivetti. Altre curiosità: il successo dei progressisti nelle elezioni del 27 marzo era pagato meno di quello del Polo delle libertà, Rutelli era in testa su Fini nella corsa al Campidoglio e le probabilità di un divorzio tra i principi Carlo e Diana sono cresciute vertiginosamente dopo gli ultimi scandali. Le puntate erano raccolte in tutta Italia e all'estero, per un giro di mezzo miliardo alla settimana. Ogni raccoglitore funzionava come una piccola impresa autonoma, che coordi¬ nava una serie di «cavalli» operanti nei vari luoghi di ritrovo. A fine settimana veniva mandato un rendiconto ai vertici dell'organizzazione, che stabilivano le varie quote. Per i raccoglitori c'era dal cinque al dodici per cento sul ricava¬ to. Un'organizzazione perfetta. O quasi, visto che dopo cinque mesi di indagini, l'operazione «Totofax» (le scommesse venivano giocate quasi tutte via fax) della polizia si è conclusa. Vi hanno lavorato 120 agenti, guidati da Daniela Stradiotto, dirigente della settima sezione della «mobile» e coordinati dal sostituto procuratore Francesco Polino, che hanno perquisito 40 abitazioni e sequestrato alcuni miliardi di lire in contanti e assegni. L'inchiesta è partita da un sospetto: il calo delle giocate al «toto nero» all'inizio del campionato (cinque mesi fa appunto). Attraverso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e un «artificio tecnico» che non è stato rivelato dagli investigatori sono stati scoperti così i fili di una nuova organizzazione con contatti in Inghilterra, Germania, Francia e Stati Uniti. Tra i venti arrestati ci sono quattro titolari di circoli ricreativi, ma pure rappresentanti di altre categorie come impiegati, commessi, tassisti, benzinai. Soltanto uno, Mario Creazzola, 47 anni, era pregiudicato per reati specifici. Tutti devono ora rispondere di associazione per delinquere ed esercizio abusivo delle scommesse, [m. e] Il giro d'affari aveva raggiunto il mezzo miliardo alla settimana Le giocate arrivavano via fax da tutta Italia e da Inghilterra Francia, Germania e Usa PRESIDENTE DEL CONSIGLIO [GIORNI IMMEDIATAMENTE PRECEDENTI LA NOMINA] COSSIGA SCOGNAMIGLIO _ ' PIVETTI PRODI LE QUOTE DELLE SCOMMESSE BERLUSCONI BIS 8A1 _J0 7 7 PRIMI GIORNI E 2 GLI ULTIMI PRIMI GIORNI E 8 GLI ULTIMI DUELLO FINI RUTELLI PER CAMPIDOGLIO RUTELLI FINÌ 1,20 A 1 2,80 DIVORZIO CARLO E DIANA DA 20 A1 DOPO LA SEPARAZIONE A 5 DOPO GLI ULTIMI SCANDALI VITTORIA COPPA DEL MONDO DI SCI TOMBA GIRARDELLI 2AJ 6 Il professor Elvino Brosio dell'Università La Sapienza di Roma