« Li sfido cantando ancora»L'artista berbero aveva giurato ai suoi sequestratori:smetterò di Enrico Benedetto
« « Li sfido cantando ancora» L'artista berbero aveva giurato ai suoi sequestratori: smetterò PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Canta ancora, e morirai!» Prima di rilasciarlo, il commando islamico che aveva rapito lo chansonnier berbero Lounès Matoub, gli impose la rinuncia totale al pentagramma. Era l'ottobre '94. Quindici giorni di prigionia integralista, interrogatori e torture. E tutta la Kabilia - il cuore berbero di un'Algeria in piena guerra civile che scende in piazza per farlo liberare. Libero e muto. Matoub ha resistito qualche settimana. Spegnere la voce, per un cantante, e come morire. Cosi ha ripreso. E il 28 gennaio ha mandato in estasi i 18 mila fans che l'attendevano al parigino Zenith. Quel tornare con il microfono in mano ha sancito la sua condanna a morte. Sabato scorso, peraltro, ha voluto sfidare i suoi rapitori. Inserendo tra una canzone e l'altro, un lungo omaggio al presidente algerino Boudiaf, assassinato nel giugno '92. «Martire vivente» come lo definisce «Lo Monde», Matoub e ormai il Rushdio del pentagramma. E in un libro appena uscito dal significativo titolo «Ribelle» racconta la sua storia. Cheb Hasni non potrà imitarlo. ! fondamentalisti islamici hanno abbattuto la star del ra'i oranese davanti a casa il 29 settembre. E sul cantante algerino più famoso al mondo, Khalcd, pende una fatwa. Vive in Francia, con frequenti tournée euro-americane, ma se facesse ritorno in patria lo assassinerebbero. Invano ricercheremmo nelle canzoni di Khaled, Hasni o Matoub offese all'Islam. Ma fanno peggio che denigrarlo: lo ignorano, parlando semplicemente d'«altro». E' la prova che anche la canzonetta d'evasione pura può essere rivoluzionaria, anzi costituisce l'orse in un ferreo contesto ideologico l'unica eversione canora possibile. Peraltro - come spiega lo stesso Matoub - i suoi aguzzini glielo dissero a chiare lettere: «Il Vero Credente odia le canzoni». E lo obbligarono a pregare con loro per emendarsi. Solo la promessa di non peccare più in concerto li convinse a lasciarlo andare. Oggi si pentiranno. Tanto più che Lounès Matoub ha ripreso la militanza nel Raggruppamento per la cultura e la democrazia, principale forza berbera d'opposizione. Ma in fondo se ne erano già pentiti quando ancora lui taceva. La decisione di salvargli la vita fu presa dai carcerieri - suoi antichi fan senza consultare i massimi responsabili del Già. Che li punirono severamente per non averlo ucciso. Risparmiare un aedo di Satana? Che follia. Enrico Benedetto
Persone citate: Boudiaf, Cheb Hasni, Lounès Matoub, Matoub, Zenith
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