«L'Ecuador ha invaso le terre da noi conquistate nel '42. Le Nazioni Unite non si immischino» «De Cuèllar.il mio Perù ha ragione e vincerà»

«L'Ecuador ha invaso le terre da noi conquistate nel '42. Le Nazioni Unite non si immischino» «L'Ecuador ha invaso le terre da noi conquistate nel '42. Le Nazioni Unite non si immischino» De Cuéllar: il mio Perù ha ragione e vincerà mmm L'EX SEGRETARIO DELL'ONU SAN PAOLO NOSTRO SERVIZIO «Ho ancora fiducia che sarà possibile fermare la guerra, che le parti in causa riusciranno a conversare. Ma la soluzione pacifica è nelle mani dell'Ecuador: le loro truppe devono ritirarsi immediatamente dal nostro territorio. E' il governo ecuadoriano ad avere la possibilità, e pertanto la responsabilità, di porre fine al conflitto». Il tono di voce è sempre pacato, come ai tempi in cui sedeva nella prestigiosa poltrona di segretario generale dell'Onu, fino all'elezione del suo successore Boutros-Ghali. Ma New York e il Palazzo di Vetro sono lontani da Lima, molto lontani. E Javier Perez de Cuéllar, principale avversario del presidente in carica Alberto Fujimori nelle elezioni peruviane del prossimo 8 aprile, sembra aver smesso il gessato scuro da diplomatico e infilato l'elmetto. I soldati dell'Ecuador no pasaràn, assicura, il Perù non ha responsabilità in questa crisi, Fujimori ha agito come doveva e l'Onu non deve mettersi in mezzo. Nell'euforia patriottica che ha contagiato il Perù negli ultimi giorni, in gioco ci sono i pochi voti che, secondo i sondaggi, mancano a Fujimori per ottenere il 50%, eliminando cos'i un ballottaggio finale che farebbe confluire sulla Union por el Perù guidata da Perez de Cuéllar i consensi di tutte le for- ze di opposizione. Quella tra Perù ed Ecuador è la prima guerra «tradizionale» degli ultimi anni: un conflitto tra nazioni vicine, e non una guerra civile o etnica. Perché, dottor de Cuéllar, e perché proprio adesso? «E' una coincidenza curiosa. Ogni volta che si avvicina l'anniversario della firma del Protocollo di Rio de Janeiro (il trattato di pace della guerra vinta nel 1941 dal Perù ai danni dell'Ecuador, ndr), avvenuta il 29 gennaio 1942, l'Ecuador, che non si è mai rassegnato ai termini del trattato e sostiene tuttora che non sia valido, crede di poter scuotere la situazione con misure di propaganda o, come in questo caso, con azioni militari. La radice del problema è che l'Ecuador ha aspirazioni territoriali su quello che è attualmente territorio peruviano, e non c'è nazione al mondo che possa accettare che la propria integrità territoriale venga messa in discussione. Sembra che ci siano ancora truppe ecuadoriane sul nostro territorio. In questa situazione non è facile arrivare a una soluzione pacifica». In realtà non è chiaro chi abbia cominciato a sparare, Perù ed Ecuador si accusano a vicenda per gli sconfinamenti. «Su questo non posso dire nulla di preciso. I militari di entrambi i Paesi affermano che gli scontri sono avvenuti sul proprio territorio. Credo che con i mezzi tecnici moderni, una commissione internazionale sarà in grado di stabilire dove è iniziato il conflitto». Da più parti si sostiene che il conflitto sia stato provocato dagli attacchi di truppe peruviane, in modo da creare una crisi che potesse distogliere l'attenzione del Paese dai problemi interni, aiutando Fujimori a vincere le elezioni. «Come candidato alla presidenza del mio Paese, preferisco che non si utilizzino argomenti di politica interna in relazione ai gravi problemi di politica internazionale che abbiamo di fronte. Su quello che lei ha detto, preferisco non fare commenti». Però lei, dottor de Cuéllar, si è candidato come l'antiFujimori, un democratico di provata fede contro un golpista appoggiato dai militari. Adesso Fujimori si fa fotografare in divisa e la sua popolarità sembra in aumento. «Questo Fujimori ha fatto esattamente quello che prima di lui avevano fatto tutti i governi peruviani degli ultimi cinquantanni. La posizione diplomatica del Perù sulla questione della Cordigliera del Condor non è mai cambiata. In quest'occasione non ci sono critiche da fare a Fujimori, perche la politica che ha adottato è quella tradizionale del nostro Paese in relazione all'Ecuador». Quando lei sedeva al Palazzo di Vetro, ha mediato con successo diversi conflitti, a cominciare dalla guerra civile nel Salvador, uno dei maggiori successi diplomatici nella storia dell'Onu. Ma per la crisi della Cordigliera, lei ha dichiarato che le Nazioni Unite e l'Organizzazione degli Stati americani (Osa) non hanno alcun ruolo dà svolgere: la stessa posizione di Fujimori. Perché? «Il Protocollo di Rio de Janeiro ha l'enorme merito di contenere al suo interno l'indicazione dei procedimenti da seguire per la soluzione delle divergenze che possano sorgere tra le parti sull'applicazione del trattato. Quindi, come recita il documento, l'unica mediazione possibile è quella dei quattro Paesi garanti del Trattato: Stati Uniti, Brasile, Argentina e Cile. L'Onu e l'Osa sono naturalmente due organismi rispettabilissimi, ma anche se il presidente peruviano fossi io, tutto quello che potrebbero fare sarebbe esprimere dei desideri e invitare le parti in causa a cercare una soluzione pacifica. Per intervenire concretamente, tecnicamente, nella soluzione del conflitto, l'Onu dovrebbe ottenere l'accordo di entrambi i Paesi. E sono convinto che nessun governo peruviano accetterebbe mai». Un'ultima domanda, dottor de Cuéllar. Come valuta ora le sue possibilità di vittoria nelle elezioni presidenziali? «Mancano ancora più di due mesi alle elezioni, la vera campagna elettorale comincia adesso, a febbraio. Solo nelle prossime settimane si vedrà con chiarezza quali sono i reali equilibri di forza». Gianluca Bevilacqua E' candidato alle Presidenziali di aprile contro Alberto Fujimori