Martinazzoli: «La destra non si pulisce in un giorno» di Giovanni Cerruti

Martinazzoli: «La destra non si pulisce in un giorno» Martinazzoli: «La destra non si pulisce in un giorno» IL FONDATORE DEI POPOLARI CBRESCIA ONTROVOGLIA. E con un certo fastidio. A Mino Martinazzoli, sempre più sindaco di Brescia, le ultime mosse di Rocco Buttiglione proprio non piacciono. I suoi, come il senatore Aldo Gregorolh, partono di buon mattino con dichiarazioni forti: «E' bastato un giorno per depurare la destra dal fascismo e invece dopo cinque anni dalla nascita del pds c'è chi ancora parla di globuli rossi comunisti. E' assurdo!». Martinazzoli ne parla controvoglia e con fastidio, ma non attacca. Ancora qualche giorno e sabato, da Ponte di Legno, terrà la sua requisitoria: il partito popolare non può andare a destra, né con Fini né con Berlusconi. Sindaco Martinazzoli, le ultime dichiarazioni di Rocco Buttiglione non hanno entusiasmato tutti i popolari... «Sì, ho letto, ma certe dichiarazioni non mi interessano e non mi voglio appassionare». Lei ò il fondatore del partito popolare. Buttiglione, come segretario, è il suo successore. Condivide questa svolta, quest'attenzione, alla destra risanata a Fiuggi? «Ummm...». Buttiglione guarda a destra e lei, da 58 giorni, è sindaco eletto con i voti di popolari e sinistre... «Mettiamola così. Da quel che leggo, le argomentazioni di Buttiglione sono tutte precedute da periodi ipotetici; o comunque risposte a domande ipotetiche». Dunque non è il caso di allarmarsi più di tanto? «Non ho detto questo. Il partito popolare si sta quantomeno trovando in una condizione di inquietudine». E Buttiglione, nell'inquietudine, va come ieri da Berlusconi, resta più di un'ora e sul portone di via dell'Anima si sente in dovere di precisare: «Non abbiamo fatto nessun accordo con il Polo della libertà»... «Buttiglione, a questo punto, dove far parlare il partito. Sennò, altro che inquietudine». Lei non sembra inquieto. «Leggo, osservo, e dico che come Mercuzio stanno parlando di niente...». Eppure è bastato l'accenno di Buttiglione a qualche rapporto con Alleanza nazionale per le elezioni regionali e subito quella che era la sinistra de si è mobilitata. Elia, Bodrato, Andreatta, Castagnetti... E il responsabile degli enti locali di An già proclama: «Accordi in tutte le regioni!». «Eh, si, come se le realtà locali non fossero estremamente diverse e complesse». Sarà un caso, ma ha appena ricevuto Luigi Granelli, presidente dell'«Associazione popolari intransigenti» e avete parlato «dei gravissimi rischi per il ppi nel caso del ventilato accordo con la destra di Fini e Berlusconi». «Ci siamo visti perché sabato a Ponte di Legno, dove non va solo Bossi, ci sarà un convegno e mi hanno invitato». Convegno su questo tema? «L'ho detto, Buttiglione deve far parlare il partito e sabato vado a sentire e a parlare. Queste sono situazioni che non richiedono monologhi, ma chiarezza estrema». Chiarezza estrema per situazione di inquietudine in crescendo? «Non si tratta di fare drammi, non voglio appassionarmi ai periodi ipotetici o alle interviste di giornata, però...». Però? «Però, e lo dico con molto affetto, una cosa a Rocco vorrei chiederla». Sarebbe? «Che dovrebbe essere chiaro una volta per tutte». Altrimenti avrebbero ragione i popolari come Rosy Bindi, che augura buon viaggio a Buttiglione, ma non lo seguirà mai? «Sempre con molto affetto vorrei chiedere a Buttiglione di chiarire una volta por tutte che cosa vuole essere questo partito popolare». E cosa rischia di essere? «Un partito virtuale». Piacerebbe a Berlusconi. «Ummm...». Un bel paradosso per lei, che a settembre proprio contro il berlusconismo aveva scritto la sua lettera aperta ai Popolari di Lombardia. «Appunto. Il partito popolare non è nato per diventare un partito virtuale: che non discute, che non parla, che non c'è». E allora appuntamento a Ponte di Legno? «Sì, e non credo proprio che ci troveremo sotto l'Adamello per delle chiacchiere da Carnevale. No?». Giovanni Cerruti «Il ppi non deve andare con Fini né col Cavaliere Buttiglione sia chiaro o diventeremo il partito virtuale» A sinistra: Mino Martinazzoli A destra: Gianfranco Fini

Luoghi citati: Brescia, Fiuggi, Lombardia, Ponte Di Legno