Molinette fumata bianca Arriva il nuovo direttore

Ancora un esposto sugli incarichi Usi Ancora un esposto sugli incarichi Usi Molinette, fumata bianca Arriva il nuovo direttore Accordo tra VUniversità e la Regione sull'incarico a Gianfranco Carnevali E' finità con una fumata bianca il lungo braccio di ferro tra Regione e Università sul direttore generale delle Molinette, l'azienda-ospedale più importante del Piemonte. Dopo cinque settimana di liti e tensioni, ieri mattina politici e clinici si sono accordati sul nome del manager che prenderà il posto del commissario straordinario Pier Domenico Clemente: è Gianfranco Carnevali, attuale direttore dell'ospedale Maggiore di Novara. Domani il passaggio ufficiale delle consegne che metterà fine alle polemiche politiche e alle lotte fra medici. Carnevali era l'ultima pedina che mancava per completare il quadro di nomine dei 29 nuovi direttori generali della sanità pubblica (22 Usi, 7 aziende ospedaliere). Il modo con cui si è arrivati alla sua scelta testimonia la drammatica spaccatura che s'ò consumata fra le parti sul futuro delle Molinette. Da un lato, come si ricorderà, l'Università premeva per la conferma del vecchio commissario straordinario, Stefano Silvano. Dall'altra, la Regione non accettava imposizioni, e chiedeva all'Ateneo la disponibilità a considerare una rosa di otto candidati. Risultato: ospedale senza testa, allo sbando, medici e operatori disorientati, pubblica opinione perplessa. Ma sull'operazione Usi nel suo complesso resta l'incognita dell'inchiesta avviata dalla magistratura. Roberto Rosso, deputato di Forza Italia, ha presentato ieri mattina un esposto alla Procura della Repubblica sulle nomine dei direttori generali delle Usi piemontesi. L'onorevole Rosso ha incontrato il procuratore ag- Gianfranco Ca nevali giunto Maurizio Laudi, che due settimane fa ha avviato un'indagine preliminare, e che ha già sentito alcuni degli esclusi, tra cui l'ex sovrintendente sanitario delle Molinette Rivara, Vittorio Di Capua (che aveva presentato ricorso al Tar), e l'ex amministratore delegato della Valeo, Rabbia. Secondo Rosso la scelta dei direttori generali doveva avvenire «per espressa previsione normativa, attraverso selezione; circostanza questa espressamente menzionata dallo stesso assessore alla Sanità». Inoltre gli aspiranti direttori avrebbero dovuto avere, tra i loro requisiti, un'esperienza dirigenziale quantomeno quinquennale. Secondo il parlamentare, la Regione avrebbe «omesso qualsivoglia precisazione selettiva relativamente alle caratteristiche qualitative e dimensionali». E ancora: «Nessun accertamento pare essere stato effettuato in merito al possesso da parte dei candidati dei requisiti di formazione professionale. Sul punto appare significativa la sconsolante laconicità degli atti di nomina». Di conseguenza, «il difetto di tale accertamento preliminare ha consentito alle società di consulenza la valutazione di soggetti che presumibilmente non avrebbero potuto essere inseriti nel novero dei candidati». Argomenti che non preoccupano l'assessore regionale alla Sanità, Enzo Cucco: «Come ho avuto più volte modo di spiegare, i manager sono stati nominati in base alla loro capacità di governare questo momento di passaggio della sanità pubblica, e non per l'appartenza politica». Gianfranco Carnevali

Luoghi citati: Novara, Piemonte