Battaglia fino all'ultimo sconto di Luisella Re
Furibondi i piccoli rivenditori: «Molte svendite sono solo una presa in giro» Furibondi i piccoli rivenditori: «Molte svendite sono solo una presa in giro» Battaglia fino alPuhimo sconto Sugli elettrodomestici è guerra «Basta con la guerra dei prezzi, siamo seri!» esorta il manifesto inquadrato tra lavatrici, forni e hi-fi che reclamizzano «prezzi bassi», «bassissimi», «ancora ancora più bassi». Leonardo Ricci, titolare di una rivendita di elettrodomestici in corso XI Febbraio, lo ha scelto per denunciare quella che per lui e altri colleghi, messi alle corde da una concorrenza pubblicitaria «caotica ed esasperata», sta diventando una questione di sopravvivenza. Sostiene: «La grande distribuzione ed i dettaglianti più potenti vantano sconti che non hanno né logica ne sostanza. In realtà queste svendite scontate si limitano a pochissimi pezzi che risultano immediatamente "esauriti" mentre altre sedicenti offerte speciali, escludendo qualsiasi ribasso, corrispondono ai normali prezzi di listino. Risultato: presa in giro per i consumatori e patente di incapacità o peggio per i dettaglianti che non raccontano storie». Per dare battaglia Ricci ha deciso di puntare in alto, coinvolgendo il presidente Ascom di settore Giuseppe Menzio con l'accusa di tollerare l'andazzo e di contribuirvi, partecipando con la propria ditta «al battage pubblicitario confuso e controproducente». Di qui la richiesta ufficiale a Menzio a all'attuale Consiglio di categoria di «rassegnare le dimissioni» e la decisione di mandare in giro per la città un camioncino tappezzato di manifesti per invitare i torinesi a scegliere gli elettrodomestici «usando non solo il portafoglio ma anche la testa». Pacata la reazione del presidente Menzio: «I prodotti che ho pubblicizzato sono regolarmente esposti nel mio negozio, e questo basta. In Italia ciascuno è libero di offrire a prezzo stracciato pochissimi prodotti, favorendo i clienti più tempisti. Succede anche nelle aste in tv, dove le offerte scontate toccano a chi telefona per primo senza che ci sia né trucco né truffa». Scandalizzarsi per una prassi che è ormai diventata una normalissima legge di mercato, sostiene Menzio, serve a poco o niente «Clamori pubblicitari a parte - aggiunge - non sono certamente il solo cui capita di abbassare sul momento qualche prezzo pur di strappare un cliente alla concorrenza. E mi inorgoglisce poter battere su alcuni prezzi gli ipermercati». Giuseppe De Maria, presidente dell'Ascom: ((Apprezzo tanto la serietà di Menzio quanto il coraggio di Ricci, capace di reagire ad un andazzo che molti contestano sottovoce. Ci troviamo di fronte a due filosofie diverse. Da un lato i piccoli negozianti fedeli alla routine tradizionale, dall'altro la grande distribuzione che ha richiesto al ministero di salvaguardare la più ampia libertà in fatto di sconti e offerte speciali». Osvaldo Bagarello, consigliere del settore-elettrodomestici presso l'Associazione di via Massena, sostiene che il problema dev'essere affrontato a livello nazionale. Non a caso l'ultimo numero del periodico Ascom presenta, auspicando un analogo freno in Italia, la rigida regolamentazione delle vendite sottocosto già attuata in Belgio, Svizzera e Francia. Luisella Re Accuse al presidente della categoria «Se ne deve andare» Lui si difende «Legge di mercato» PREZZI BASSI Il dépliant di protesta distribuito dai piccoli negozianti e (foto piccola) Giuseppe Menzio
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