Lippi Baggio la nostra arma in più

Il tecnico bianconero esalta Vialli e dimostra fiducia sul pronto recupero del fantasista Il tecnico bianconero esalta Vialli e dimostra fiducia sul pronto recupero del fantasista Lippi: Baggio, la nostra arma in più «Sarà decisivo nel girone di ritorno» E domani Robi ritorna ad allenarsi FIRENZE. E pensare che qualche anno fa era considerato (dalle voci cattive e maligne del calcio) un tecnico un po' fumé, tutto mezze tinte, elegante e anemico. Lippi leggero come una farfalla, poco propenso alle battaglie, gran conoscitore di luoghi comuni. Oggi appiccicargli addosso questa etichetta appare improponibile. A Coverciano si è preso la sua bella soddisfazione. Ieri il tecnico bianconero ha riempito i corridoi del centro tecnico, ha partecipato (fianco a fianco) alla conferenza stampa del suo presidente (Vicini) e dell'avvocato Campana. Solo sul campionato è tornato a toni morbidi, quasi ovattati. Salvo riaccendersi sul tema: Juventus-Baggio-Vialli-scudetto. «Mi fanno ridere quelli che ogni domenica scoprono un colpevole, quelli che sanno già chi vincerà e chi fallirà, quelli che poi si stupiscono alla domenica successiva. Questo e un campionato dove è vietato fare i castelli in aria. I tre punti tengono tutti sulla corda. Bisogna stare... buoni e tranquilli. Per la corsa allo scudetto nessuno è fuori, compresi Milan e Samp». Modesto, tatticamente ineccepibile o preoccupato? Niente di tutto questo, assicura, passando da un colloquio con Scala ad una chiacchierata con Zeman: «Noi addetti ai lavori queste cose le sappiamo tutte. La cosa più importante, per me, è che la Juve sia tornata a vincere. La partita con il Brescia è stata due volte importante: primo per i 3 punti messi in tasca, ne avevamo bisogno; secondo per la questione psicologica. Quel rigore all'inizio, segnato da Corini, poteva metterci a terra». Sorride, ma ha un brutto rospo in gola, difficile da inghiottire: «Certo che giocare al Delle Alpi è un handicap terribile. Il terreno di gioco fa schifo, è gelato e spelacchiato». E già che c'è decide di togliersi anche un altro «sassolino» dalla sua scarpa bianconera: «Si è parlato molto di Roberto Baggio, di quanto sia o non sia importante per la Juventus. E' il momento di chiarire la questione: Baggio è con Vialli un elemento determinante del nostro gioco. Ripeto, determinante. Aggiungo che Baggio sarà il grande protagonista del nostro girone di ritorno. Statene sicuri». Un colpo ad effetto che spiazza tutti. Dunque il capitano è già pronto al rientro? Lippi precisa: «Tornerà presto, aspetto il via libera dai medici. Ma sono ottimista». Infatti da tre giorni Baggio non ha più fastidi al ginocchio e già domani potrebbe tornare ad allenarsi. Intanto Lippi si consola con il ritrovato (al gol) Del Piero: «Il ragazzo sta passando un momento di appannamento, ampiamente previsto. Ma anche in questa situazione non ottimale resta in possesso di quei tocchi, quelle giocate, che possono decidere una partita». Bravo Del Piero, ma ora Lippi invoca l'esperienza di Baggio e Deschamps: «Adesso tutto passa in secondo piano, c'è anche chi si dimentica che ho potuto, fino ad oggi, utilizzare Baggio solo per sei gare, mentre Deschamps, capitano della Nazionale francese, non è sceso in campo neppure per cinque minuti». E meno male che c'è Gianluca Vialli: «Non ero ancora approdato ufficialmente alla società bianconera e già dissi di quanto avrei contato su Vialli. Lo conosco troppo bene per avere dei dubbi. Ma come si fa a reputare finito il miglior attaccante europeo, appena sulla soglia dei 30 anni? Come si fa a non avere fiducia? E' bastato che tornasse alla salute ed ecco che la Juve si è trovata il trascinatore di cui aveva bisogno. E non dite che il merito e mio, ha fatto tutto Gianluca. Io gli dico, vai avanti e segna. Tanto so benissimo come è fatto. Lui non si tira mai indie¬ tro, lotta su tutti i palloni, e prima di tutto pensa alla squadra. Se merita la maglia azzurra? L'ho detto, uno così giocherebbe in tutte le squadre più forti del mondo. E quando dico squadre intendo dire anche le Nazionali». Poco più lontano Zeman mastica fiele e rilancia la sfida: «Noi siamo sempre in corsa e quel rigore dato alla Juve a partita finita mi lascia... perplesso». Lippi fa finta di non ascoltare: «Noi andiamo avanti, senza guardare in casa altrui. Aspetto solo Baggio». Rattoppi al Delle Alpi dove i tubi del riscaldamento si sono rotti

Luoghi citati: Coverciano, Firenze