Delitto di via Poma si riparte da zero di R. Cri.

Bocciata la tesi della Procura romana. Ma adesso scatta l'indagine sui servizi segreti Bocciata la tesi della Procura romana. Ma adesso scatta l'indagine sui servizi segreti Delitto di via Poma, si riparte da zero La Cassazione fa uscire di scena Valle e Vanacore ROMA. Cinque anni di indagini, quintali di carte, e il giallo si riapre. Pietrino Vanacore e Federico Valle escono definitivamente di scena dall'inchiesta sull'omicidio di Simonetta Cesaroni, uccisa il 7 agosto '90 in un ufficio di via Poma 2. Lo hanno deciso i giudici della prima sezione penale della Cassazione che su parere conforme del pg Persiani hanno ritenuto inammissibile il ricorso presentato dalla Procura generale della Corte di Appello, su richiesta dei pm Catalani e Nebioso. Il giovane Federico Valle era stato considerato dai due pm l'esecutore materiale dell'assassinio di Simonetta. La ragazza lavorava temporaneamente negli uffici dell'Aiag, una società che gestisce gli ostelli della gioventù italiani. Il pomeriggio del 7 agosto del '90 fu assassinata con 29 coltellate. Venne trovata senza vita dalla sorella in una stanza dell'ufficio dove da qualche giorno, per fare un piacere al suo datore di lavoro, un avvocato, stava riorganizzando la contabilità della sede laziale dell'Aiag. Il corpo era nudo, ricoperto di sangue e straziato dai colpi di tagliacarte. In un primo tempo per quel delitto venne sospettato e arrestato il portiere dello stabile, Pietrino Vanacore (in procinto di trasferirsi a Torino), poi le indagini puntarono sul giovane Valle, figlio di un avvocato e nipote dell'architetto Valle che abita nello stesso palazzo. A conclusione delle indagini su Valle, venne chiesto il rinvio a giudizio del giovane per omicidio, mentre per il portiere il reato contestato fu quello di favoreggiamento, per aver tentato di ripulire l'appartamento. La richiesta era stata però respinta dal Gip che aveva prosciolto gli imputati. Da qui il ricorso in Cassazione che ha ribadito la decisione con la quale ora, definitivamente, fa uscire di scena sia Valle che Vanacore. «Sono contento, speravo che finisse così»: è il primo commento di Federico Valle che allegro risponde alle domande dei cronisti. Spiega che entro la fine di febbraio partirà per Los Angeles dove l'attende il fratello minore: «Vado a studiare econo¬ mia negli Usa, non è escluso che decida di restare a vivere lì, insieme a mio fratello che ha già una casa». Il padre Raniero esulta, e mette in dubbio la validità del superteste Voeller. Proprio a poche ore dall'ordinanza della Cassazione un rapporto dei carabinieri apre un nuovo filone di indagini, quello sull'Aiag. Il rapporto prenderebbe in esame le attività di alcune persone che avrrebbero svolto operazioni per conto dall'Associazione degli ostelli della gioventù. Sempre secondo le indiscrezioni, nel rapporto si farebbe menzione anche all'attività di alcuni funzionari del Servizio segreto civile, il Sisde - vecchia gestione - e ad alcune società collegate all'Aiag. Da Palazzo di giustizia, però, si sottolinea che si tratta solo di ipotesi, [r. cri.]

Persone citate: Catalani, Federico Valle, Pietrino Vanacore, Simonetta Cesaroni, Vanacore, Voeller

Luoghi citati: Los Angeles, Roma, Torino, Usa