«Ma noi non guariremo mai» di S. Man.
«Ma noi non guariremo mai» «Ma noi non guariremo mai» Da Monica Vitti a Martinazzoli ecco tutti i vip in guerra coi jet «Non è paura di volare, è paura di precipitare». Aldo Agroppi, un passato da calciatore, allenatore e presentatore tivù, la spiega così. E' una sensazione che va dalla semplice apprensione al terrore e che sceglie le sue vittime in modo casuale, tra uomini e donne, manager e sportivi, impiegati e uomini di spettacolo. Ne soffrono l'attrice Monica Vitti, il presentatore Corrado Mantoni, il sindaco di Brescia e ex segretario della democrazia cristiana Mino Martinazzoli. Preferiscono l'auto o il treno anche il presidente della Confindustria Luigi Abete, il cestista della Buckler campione d'Italia Riccardo Morandotti, il regista americano Stanley Kubrick e il suo collega australiano Peter Weir. Una persona su quattro - sostiene uno studio condotto in Germania - convive con questa paura irrazionale. Chi è costretto a fare viaggi lunghi ha due possibilità: tenersi l'ansia (i tranquillanti servono a poco) o scegliere un mezzo alternativo. «Ai tempi del Torino - racconta Agroppi io, Pulici, Fossati e Lombardo prendevamo il treno. Una volta sono andato fino ad Amsterdam. C'era una trasferta importante con l'Ajax e non me la sono sentita di volare». La compagnia tedesca Lufthansa insegna le tecniche per rilassarsi e vivere il viaggio serenamente. Ma qualcuno ha elaborato un proprio sistema. Stefano Tacconi, ex portiere della Nazionale, per esorcizzare la paura si fa accompagnare nella cabina di pilotaggio a controllare che tutto funzioni. Ancora Agroppi ricorda come un incubo un atterraggio a Olbia. «Fui costretto a prendere l'aereo perché la nave impiega troppo tempo. Ricordo che il pilota non centrò bene la pista, accelerò all'ultimo momento e riuscì a riprendere quota. Un'esperienza che non dimenticherò mai. E che soprattutto non ripeterò più». [s. man.]
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