La paura del volo si vince a scuola di Marina Verna

E La Lufthansa organizza in Germania seminari sulle tecniche di rilassamento La paura del volo si vince a scuola Corsi di due giorni con psicologi e piloti L'ANSIA NELLA VALIGIA E MONACO dura da vincere, la paura di volare. A quanto si legge sulla Welt am Sonntag, metà dei passeggeri si arrampica sulla scaletta con scarsissimo entusiasmo e almeno un quarto e colto dal panico appena mette piede in cabina - o addirittura già nel tunnel di accesso. E il disagio si accompagna a sintomi violentissimi: tachicardia, sudore, vertigini, tremiti, nausea. I farmaci servono a poco, le chiacchiere ossessive con il vicino ancora meno. Per sradicare la fobia alla radice, la compagnia aerea Lufthansa organizza dei seminari che durano un weekend e, al prezzo di un milione, insegnano tecniche di rilassamento e svolano tutti i misteri dei ruinorini e delle luci sospette. Alla fine è previsto un volo su una delle linee interne, per verificare la bontà degli insegnamenti e affrontare il panico residuo con l'aiuto dei piloti e di uno psicologo. L'idea ò quella di dimostrare quanto irrazionali e infondate siano le paure. Che in genere sono sempre le stesse: uno stormo di uccelli che, risucchiato nei motori, li blocca; un vuoto d'aria dal quale l'aereo non si riprende, cadendo a terra come un sasso; turbolenze che sbatacchiano i passeggeri a destra e a manca, fino allo schianto finale; tempeste che spezzano le ali. L'iniziativa «Volare rilassati» ha molto successo. 1 partecipanti hanno un'età media compresa fra i 31 e i 40 anni, sono equamente divisi fra uomini e donne, devono volare spesso per lavoro e in genere sono assai stressati già per conto loro. Il seminario inizia al sabato mattino con le confessioni. Ognuno racconta le sue esperienze e le sue fantasie: c'è chi all'ultimo momento non è riuscito a salire la scaletta, chi ha rinunciato dopo un volo particolarmente agitato, chi prega tutto il tempo e patteggia con Dio futuri atti di bontà, chi s'ingozza di pillole ma si addormenta soltanto dopo l'atterraggio. Lo psicologo ascolta, emette una prima sentenza - «Non smettete di volare: le fantasie si fanno sempre più perverse e cresce la paura della paura» - e passa subito agli esercizi di rilassamento. Il primo si chiama «corazza di muscoli»: chinarsi lentamente in avanti, stringere le braccia al petto, schiacciare i piedi sul pavimento. Tendere i muscoli al mas¬ simo per cinque secondi. Rilassarsi: si dovrebbe provare una gradevolissima sensazione di calore. Poi si passa a «Quasimodo» - l'allusione al campanaro deforme di Parigi dovrebbe strappare un sor¬ riso distensivo: distorcere il viso in una smorfia terrificante, inarcare la schiena a formare una gobba. Infine, «King Kong»: contrazioni libere per ottenere la posa più rigida possibile. Quando si ri¬ prende l'atteggiamento normale, la distensione è garantita. Pare che qualcuno si senta addirittura risucchiare nella sonnolenza. Al pomeriggio, arriva il pilota I per rispondere alle paure tecniche e spiegare perché l'aereo è il mezzo di trasporto più sicuro. Tutti sono invitati a salire a bordo di un Boeing 737 fermo sulla pista: visita guidata alla cabina di pilotaggio, analisi dettagliata della strumentazione, reazioni alle emergenze. La domenica, si vola. Primo consiglio: mangiare qualcosa prima del volo. Secondo consiglio: imbarcarsi per ultimi, perché la lunga coda nel tunnel d'accesso innervosisce inutilmente. Una volta seduti, concentrarsi sulla respirazione: pancia in dentro per inspirare, pancia in fuori per espirare. Se la lezione è stata convincente, non c'è neppure bisogno di Quasimodo o di King Kong. Neppure con il cattivo tempo. Marina Verna Secondo una ricerca tedesca una persona su quattro è colta dal panico fin dal decollo "^Bj Un momento dei corsi organizzati dalla Lufthansa per vincere la paura dell'aereo

Persone citate: Quasimodo, Sonntag

Luoghi citati: Germania, Monaco, Parigi