Strage del Ramadan nel cuore d'Algeri

I terroristi attuano la loro minaccia, lo scoppio davanti alla centrale di polizia. 250 feriti I terroristi attuano la loro minaccia, lo scoppio davanti alla centrale di polizia. 250 feriti Strage del Ramadan nel cuore cPAlgeri Un 'autobomba fa 38 morti ALGERI. Strage di Ramadan. I fondamentalisti islamici l'avevano minacciato: colpiremo i nemici nel mese più sacro. Una strage firmata dagli islamici. L'autobomba (ma secondo altre fonti l'esplosivo era collocato su un autobus) scoppiata alle 15,20 in pieno centro di Algeri ha fatto almeno 38 morti e 256 feriti, sostengono i servizi di sicurezza algerini. Si tratta del più sanguinoso attentato nei tre anni di scontro tra il fondamentalismo e le autorità algerine. L'ordigno era stato collocato davanti ad una banca, di fronte alla centrale di polizia. La zona è completamente bloccata dagli agenti, mentre le ambulanze continuano a fare la spola a sirene spiegate per portare i feriti in ospedale. Poco dopo la tremenda esplosione si sono uditi alcuni colpi di arma da fuoco mentre i vetri infranti degli edifici circostanti cadevano a pioggia sui passanti, ferendone decine. Radio Algeri ha lanciato appelli a medici, chirurghi, anestesisti e donatori di sangue affinché accorressero sul luogo dell'esplosione. La deflagrazione ha mandato i frantumi i vetri di numerosi edifici vicini, mentre alcune automobili hanno preso fuoco. «Abbiamo sentito un'eplosione - ha raccontato un testimone oculare alla radio francese Rfi - e non abbiamo capito subito se si trattasse di una bomba o di un'autobomba. Poi abbiamo visto fiamme alte fino al cielo». Un corrispondente della Rfi ha poi riferito che la bomba ha prodotto una voragine profonda due metri in una delle strade solitamente più trafficate della città. Per il momento nessuno ha ancora rivendicato l'attentato, che arriva a 24 ore dalla manifestazione di Algeri in cui decine di migliaia di persone hanno protestato contro la piattaforma di Roma del 13 gennaio scorso, promossa dalla comunità di Sant'Egidio e sconfessata dal regime militare del presidente Liamine Zeroual. Per questo qualcuno ipotizza che l'attentato possa iscriversi in una «strategia della tensione» tesa ad indebolire il già fragilissimo processo di pace, che coinvolge tutte le forze di opposizione, compreso il Fronte islamico di salvezza (Fis). Fra i principali sospettati c'e comunque l'Esercito di salvezza islamica (Ais) che nei giorni scorsi aveva preannunciato nuovi attacchi terroristici durante il ramadan, il mese del digiuno islamico che avrà inizio domani. Secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa algerina Aps, la maggioranza dei feriti sono donne e bambini. L'esplosione si è udita in tutto il centro della città suscitando il panico. Ancora nessuna rivendicazione della responsabilità dell'attentato ma la polizia non ha dubbi sul fatto che esso sia di matrice integralista. Nessun italiano è rimasto coinvolto nello scoppio. La Farnesina, interpellata al riguardo, ha fatto presente che non risultano, sulla base delle informazioni ricevute dall'ambasciata italiana ad Algeri, né morti né feriti di nazionalità italiana. L'edificio dell'ambasciata italiana, che non è lontano dal luogo dell'esplosione, ha riportato solo lievi danni ai vetri. Proprio ieri Okba Madani, figlio del presidente del Fronte islamico di salvezza, formazione messa al bando da tre anni, è stato assolto dal tribunale speciale di Algeri. Okba Madani era stato arrestato quasi un anno fa ad Orano e imputato di «costituzione di banda armata». Secondo il comunicato ufficiale, anche un altro membro del Fis, Benuali Samir, è stato assolto. La guerra civile scatenata tre anni fa dall'annullamento del primo turno delle elezioni ha già provocato 15.000 morti. L'episodio più drammatico, prima di ieri, è stato l'assassinio del presidente Boudiaf, eroe della resistenza antifrancese, ucciso a colpi di mitra. [e. st.] Sopra, la manifestazione di domenica a Algeri contro le trattative di Roma. Sotto, la strage del 22 gennaio a Tel Aviv

Persone citate: Algeri, Boudiaf, Liamine Zeroual, Madani

Luoghi citati: Algeri, Orano, Roma, Sant'egidio, Tel Aviv