«Ora allarghiamo il Polo»fini:Buttiglioni scelga con chi stare di Fabio Martini

Il congresso incorona Fini presidente di An, sei mesi di «pieni poteri» Il congresso incorona Fini presidente di An, sei mesi di «pieni poteri» «Ora allarghiamo il Polo» Fini: Buttiglione scelga con chi stare FIUGGI DAL NOSTRO INVIATO Anche nei congressi democristiani, la domenica mattina i capi andavano a mossa. Bisbigliando «amen» e sogguardando i rivali. Una tradizione! che; sembrava motta con la de e invece ieri mattina Gianfranco Fini - proprio come Moro, Andreotti, De Gasperi ha invitato uri cardinale, Alfonso Maria Stickler, a celebrar messa per i congressisti nella chiesa dei Cappuccini di Fiuggi. Un messaggio al mondo cattolico perfettamente coerente col salto di ambizioni che Gianfranco Fini ha sfoderato nelle ultime 48 ore di un congrèsso che era partito in un clima difficile, gonfio di nostalgie. E invece ieri, a conclusione del primo congresso di An, Fini ha finalmente calato le carte e ha fatto capire, sia pure in controluce, il vero progetto strategico di Alleanza nazionale: diventare il partito cattolico del centro-destra, un partito interclassista con venature populistiche, destinato a prosciugare il terreno di coltura di un ppi che alla line dovesse scegliere di approdare a destra. E I-ini, a differenza di Berlusconi, non ha fretta: «An sarà benedetta dagli italiani alle prime elezioni che si terranno». Certo, meglio se saranno le politiche («ce lo auguriamo», ha detto Fini), ma se alla fine le prime elezioni saranno soltanto le regionali, An non ne farà una tragedia. E Fini, come scontato, è stato eletto presidente di Alleanza nazionale (una dizione nuova per un ruolo da leader che e lo stesso di prima) con 1507 voti su 1679 votanti, pari all'89,7%. Le bianche e le nulle sono stato 172. Una percentuale «bulgara», ma che grazio al voto segreto ha fatto emergere un dissenso molto più corposo del previsto, visto che il fronti! dol No, dissanguato dall'addio di Rauti, poteva contare su un 2-3%. Ma a volere il voto segreto, assai più insidioso eli un'acclamazione o di un voto palese;, era stato lo stesso Fini, che; i alla fino era visibilmente! seidelisfatto per un'investitura così massiccia. Dunque, un progetto ambizioso quello eli Fini, che; incrocerà quelli di Berlusconi e; Buttiglione, un progetto che il capo di An ha spiegato ieri senza infingimenti ne;l suei quarto discorso in cinque giorni, il discorso di gran lunga più compatto e; «cattivo» della serie;: «Rispetto al ppi non dobbiamo restare; in sospettosa attesa, dobbiamo parlare; si ai vertici del partile»;, ina soprattutto - ecco la novità «agli elettori residui di quel partite)». E l'Alleanza nazionale che ha in mente Fini ò - ce)mo la vecchia de - un partito interclassista. Il leader di An lo ha dotte) papale papale: «L'interclas¬ sismo di questo congresso è stato evidente, al microfono si sono alternati modesti operai e insigni cattedratici». E uno come Francesco D'Onofrio, che di de se ne intende, ecco cosa dice all'uscita della messa del cardinale Stickler: «La nascita di An colma gran parte del vuoto lasciato dalla vecchia de e se il processo prosegue, An finirà col costituire il ('rande contenitore federativo dell'area alternativa alla sinistra». Interclassista An ma con una venatura populistica, alla maniera dei gollisti. E infatti Fini si è andato a prendere l'ovazione più calda della giornata quando ha detto: «Uno dei momenti più belli del congresso è stato quando sono venuti da me i minatori sardi e mi hanno considerato uno di loro...». E sotto il tendone blu di Fiuggi è scattato un applauso ritmato: «Fi-ni! Fi-nil, Fi-nil», con la presidenza tutta in piedi, ad eccezione di Pinuccio Tatarella, che applaudiva seduto. Fini ha anche annunciato che nelle prossimo settimane andrà in Francia e in Inghilterra «per spiegare a chi ancora non lo ha compreso» cosa è An. Di più Fini non ha detto, ma in preparazione c'è un viaggio a due tappe, che segnerà un'ulteriore legittimazione del leader di An. Organizzato anche grazie alla collaborazione di ambienti ebraici vicini ai Rothschild, il prossimo viaggio porterà Fini alla City di Londra: a metà febbraio, probabilmente il 15, Fini sarà nella capitale inglese, dove si incontrerà con esponenti del partito conservatore, un partito di tradizioni antifasciste che prima del taglio delle radici fasciste aveva rifiutato abboccamenti col segretario missino, che ieri alla fine del suo discorso ha salutato il congresso con il churchilliano segno di «V», vittoria. E il 16, Fini sarà a Parigi, dove si incontrerà con i vertici del partito gollista, in vista di un'altra svolta importante: la confluenza di An, assieme ai gollisti, nello stesso gruppo al Parlamento europeo. Ma Fini, per far sedimentare bene il nuovo partito, non ha fretta: «Ci batteremo per le elezioni e siamo disposti a votare anche a luglio», ma se questo non fosse possibile, «le elezioni regionali» previste alla fine della primavera, «saranno in ogni caso un test». Ma per far capire che la sua lealtà a Berlusconi non è in discussione, Fini dice: «Se andremo ad elezioni quest'anno il leader dello schieramento sarà Silvio Berlusconi». Fabio Martini 11 leader si prepara allo sbarco in Europa: il 15 febbraio alla City il 16 a Parigi Poi, forse, vedrà Kohl La conclusione del congresso A destra: Gianfranco Fini con la moglie Daniela Sotto: Rocco Buttiglione

Luoghi citati: Europa, Fiuggi, Francia, Inghilterra, Londra, Parigi