«Mettiamo i tossici in una riserva»

Il sindaco leghista di Oderzo propone di creare locali riservati ai drogati Il sindaco leghista di Oderzo propone di creare locali riservati ai drogati «Mettiamo i tossici in una riserva» Paese del Trevigiano vuole imitare Zurìgo UN'IDEA CHE DIVIDE u TREVISO NA riserva controllata per i tossicodipendenti. Lontani dagli occhi infastiditi degli adulti e da quelli curiosi dei bambini. Perché non infastidiscano più i cittadini e non lascino più siringhe in giro. L'idea è azzardata, l'ammette lui stesso, ma gli ò venuta dopo l'ennesima processione di cittadini in Comune a lamentarsi della presenza dei drogati in varie zone della città. E così Giuseppe Covre, 43 anni, imprenditore, da un anno e mezzo sindaco leghista di Oderzo, un grosso centro in provincia di Treviso, ha pensato all'esempio che viene da Zurigo, a quella ietta di parco dello Spitzplatz che la municipalità ha riservato ai tossicodipendenti. Spettacolo non bello, anzi quasi agghiacciante. Ma basta non passarci davanti, come dicono con praticità gli zurighesi. Alla proposta del sindaco più d'uno in paese ha già sbarrato gli occhi. E così Covre si affanna a spiegare: «Mi rendo conto che la mia ò una proposta provocato¬ ria, e spero non venga fraintesa, ma perché non destinare uno spazio ai tossicodipendenti?». Un'ipotesi il sindaco - che ha cambiato il colore politico di Oderzo dopo 47 anni di dominio democristiano - ce l'ha già. «E' in corso la ristrutturazione delle unità sanitarie locali - dice -, alcuni ospedali e strutture assi¬ stenziali verranno chiusi. E allora, mi chiedo, perché non destinare un edificio di questi ai tossicodipendenti? Le stanze potrebbero diventare locale di ritrovo e all'interno della struttura potrebbero essere distribuite gratuitamente le siringhe pulite, per evitare il rischio di contagi, mentre quelle usate sarebbero ritirate, con garanzia di sicurezza per tutti». Il primo cittadino di Oderzo sta già pensando di promuovere un'iniziativa congiunta tra Unità sanitaria locale, amministrazione comunale, rappresentanti delle forze dell'ordine. «E' inutile continuare a ignorare la questione che è grave - insiste Covre - se dobbiamo aumentare la prevenzione e la fase di recu¬ pero, siamo tenuti nello stesso tempo a preoccuparci della fase acuta, quella in cui i tossicodipendenti hanno i maggiori problemi». Per qualcuno la proposta del sindaco non è solo bizzarra, ma anche esagerata. Per Oderzo, con 17 mila abitanti, l'incidenza del problema droga è molto relativa. Alta invece è, come dovunque, l'insofferenza dei cittadini. L'ultima crociata popolare contro i drogati è nata dopo che i tossici locali avevano preso possesso del sottopasso del quartiere San Vincenzo, un sottopasso chiuso al traffico, posto ideale per bucarsi e passarsi bustine con tranquillità. Ma la gente del quartiere ò insorta. «Il problema, benché contenu¬ to, esiste - dice ancora Covre -; prima i tossicodipendenti andavano a drogarsi vicino a una scuola media, e buttavano le siringhe nel cortile. Abbiamo fatto dei controlli e allora si sono spostati vicino a un cimitero, ma da qui sono arrivate le segnalazioni della gente che andava a visitare le tombe dei propri defunti e trovava le siringhe dappertutto». Allontanati di lì i tossici si sono trasferiti al sottopasso e giù altre proteste. «Che cosa facciamo, allora - dice Covre -: ignoriamo la realtà rimuovendola dalle nostre coscienze, finché un giorno non ci toccherà da vicino? Oppure cerchiamo di affrontarla con coraggio?». Maria Grazia Raffele Una veduta di Oderzo in provincia di Treviso

Persone citate: Covre, Giuseppe Covre, Maria Grazia

Luoghi citati: Oderzo, Treviso, Zurigo