La moglie è depressa trasferito

La moglie è depressa, trasferito La moglie è depressa, trasferito la Spezia, pretore accontenta ferroviere siciliano RITORNO A CASA PER SENTENZA a LA SPEZIA /I ERI il pretore del Lavoro di I Sarzana Paola Guinoy ha emesso una sentenza che costerà cara alle Ferrovie dello Stato, che farà discutere e che segna, pertanto, un precedente importante. Una moglie depressa, dice in sostanza il magistrato, ha diritto di avere accanto a sé il marito, anche se questa vicinanza comporta il trasferimento da un luogo di lavoro all'altro. Centinaia di chilometri, nel nostro caso, un viaggio definitivo dal Nord al Sud completamente a carico delle Ferrovie dello Stato. Perfino le spese processuali sono toccate all'azienda dei treni, colpevole di non avere accolto la richiesta di trasferimento del dipendente Salvatore Vitrano da Palermo, operaio e marito preoccupato di una donna che dal giorno della sua lontananza soffre di «sindrome da disadattamento con reazione ansiosa, depressiva». Lei a Palermo, lui al confine tra Liguria e Toscana : proprio non ce la facevano più. Lui si era appellato già in passato alla comprensione delle Fs, e per ben due volte era stato accontentato, ma si trattava di riavvicinamenti provvisori. Un breve periodo di un mese poi, dopo molle insistenze, un nuovo spostamento per altri due. Briciole, insomma, e con la pregiudiziale che mai avrebbe ottenuto il trasferimento definitivo. Il servizio personale e organizzazione delle Ferrovie, sostenuto dallo statuto, rispondeva irremovibilmente che sì, si «può», ma non si «deve» concedere un trasferimento su richiesta del dipendente. Non parevano sufficienti le relazioni cliniche, i ver¬ bali d'accesso urgente al pronto soccorso della moglie. L'azienda di Stato, ad ogni buon conto, rispondeva con altrettante controperizie per dimostrare che una depressione non richiede necessariamente la vicinanza di un determinato parente. La malattia del coniuge, inoltre, non figura nell'elenco delle cosiddette «ricorrenze gravi» previste dalle attuali circolari. Vitrano, esasperato, allora ha deciso di ricorrere alla magistratura, forte di un'ennesima perizia psichiatrica e di una tesi elaborata dal consulente tecnico d'ufficio. Ha stravinto su tutta la linea, caricando perfino di queste ulteriori spese le casse delle Ferrovie. Mentre il pretore Guinoy ha aggiunto una nuova voce alla lunga carta dei diritti del lavoratore. Un po' di sollievo infine alla povera signora Vitrano, la quale avrà finalmente accanto a sé il marito durante le ricorrenti crisi che a detta della miracolosa perizia medica le procurerebbero sensazioni di soffocomanto, capogiri, svenimento, tachicardia, sudorazione, astenia intensa, angoscia ecc. ecc. Dimostrare la presenza, la fondatezza di una malattia mentale è compito arduo per qualsiasi psichiatra, soprattutto quando si tratti di depressione. Lo ha sperimentato il medico che ha seguito la paziente palermitana, ne sa qualcosa anche l'avvocato lavori sta-civilista Marco Giannini che a questa causa ha dedicato mesi di attenzione. «Si trattava di dimostrare - dice - che la richiesta del dipendente derivasse da un diritto soggettivo e non da una facoltà del datore di lavoro e che effettivamente sussistesse la malattia della moglie». La signora, si spera inconsapevolmente, ha dunque dovuto esporre la sua sofferenza all'osservazione indifferente e imperturbabile di un tecnico che l'osse tanto bravo da convincere un giudice ad introdurre un precedente giuridico inevitabilmente destinato alla controversia. Donatella Bartolini

Persone citate: Donatella Bartolini, Giannini, Salvatore Vitrano

Luoghi citati: La Spezia, Liguria, Palermo, Toscana