«Ai privati non più di una rete a testa»

«Ai privati non più di una rete a testa» SEGNI «Ai privati non più di una rete a testa» ROMA. Par condicio, polemica infinita. Come garantirla? Con quali voti in Parlamento? Sull'argomento è tornato Mario Segni, in una intervista al settimanale «Panorama» - nel corso di un faccia a faccia con Fedele Confalonieri, presidente della Fininvest - per dire che occorre ridurre le concessioni televisive: non più di una rete a testa per i privati e due (di cui una con pubblicità) per il servizio pubblico. Facendo riferimento alla proposta di legge in materia, (già presentata da Adornato, Andreatta, Masi etc), Segni sottolinea che una rete Rai debba essere regionalizzata, mentre, delle altre due, «quella a carattere più decisamente commerciale e quindi finanziata anche con la pubblicità, potrebbe esser ceduta entro il 1998, secondo un modello già sperimentato in Francia con TF1». Il referendum, sempre secondo Mario Segni, va nel senso indicato dalla nostra proposta «che mira a smantellare il regime di duopolio Tv, esistente in Italia». Per quanto riguarda infine le interruzioni dei film con la pubblicità, «appena posso vado al cinema, perché almeno lì i film non sono interrotti dalla pubblicità». [Agi]

Persone citate: Adornato, Andreatta, Fedele Confalonieri, Mario Segni

Luoghi citati: Francia, Italia, Roma