Superbowl, notte magica per Dini

Superbowl, nette magica per Pini L'appuntamento è domani notte: «Spero di non essere troppo stanco» Superbowl, nette magica per Pini Il premier davanti alla tv: non perderò la finale L'HOBBY DI LAMBERTO Ri AGAZZI, stanchezza permettendo domenica notte ini piazzerò davanti alla tv por vedere il Superbowl». E' venerdì pomeriggio quando, durante una breve pausa di lavoro, Dini rivela ai suoi più stretti collaboratori il suo programma per la sera di domenica: a casa, da solo, davanti al piccolo schermo per assistere alla finale del campionato di football americano. «Spero che nessuno mi disturbi». Già, Lambertow lo yankee non si smentisce. La lunga permanenza a Washington ha lasciato il segno e così anche lui, come 130 milioni di telespettatori americani, assisterà all'incontro tra i San Francisco 49ers e i San Diego Chargers. Un «tifo» privato, lontano anni luce da quello del suo predecessore Berlusconi. Un sostegno distaccato, così diverso dalla «fede» ostentata dal Cavaliere anche durante il discorso di insediamento alla Camera: «Saremo lì ad Atene a difendere i colori del Milan, ma anche dell'Italia». No, Dini assisterà in silenzio al Superbowl. L'appuntamento è per domani a mezzanotte quando Tele + 2 si collegherà in diretta con il Yoe Robbie Stadium di Miami. Per Lamberto l'amerikano sarà un'altra lunga notte di «passione». Stavolta, però, al posto dei programmi di governo ci saranno gli schemi di gioco. Chissà che cosa pagherebbe il premier per essere nei panni di Seiferd, l'allenatore dei San Francisco. Sarà lui, infatti, a suggerire via ricetrasmittente a Steve Young lo schema più adatto per raggiungere il touchdown. Dini - come spiegano i suoi collaboratori -, ama il gioco articolato: «Il Dini-allenatore punterebbe poco sui pacchetti di mischia, sugli sfondamenti che fanno guadagnare pochi metri. Meglio i lanci lunghi». Dini è aggiornatissimo. «Per quanto ha potuto - spiegano i suoi collaboratori - ha seguito il campionato. Venerdì ci ha parlato anche di una finale sbilanciata. La squadra rivelazione, i Chargers, infatti per Dini ha ben poche possibilità di battere i favoritissimi 49ers». E i bookmakers americani danno ragione al premier-allenatore visto che danno San Francisco è vincente con addirittura diciannove punti di scarto. E il Presidente per chi farà il tifo? «Lui - spiegano quelli dello staff - sarà un semplice spettatore visto che è un tifoso dei Washington Red Skins. Un tifoso un po' deluso perché negli ultimi anni la squadra è andata male. Pensi che la seguiva anche allo stadio». Erano gli anni in cui i Red Skins andavano forte. Adesso, forse, saranno costretti a cambiare nome: gli indiani d'America, infatti, hanno protestato perché i nomi e gli appellativi di un popolo oppresso vengono sfruttati in campo sportivo. Chissà che cosa ne pensa Lambertow l'amerikano. [m. tr.) Un'azione di football americano

Persone citate: Berlusconi, Dini, Pini, Steve Young, Washington Red Skins

Luoghi citati: America, Atene, Italia, Miami, San Diego Chargers, San Francisco, Washington