Lo scandalo della Comunione a Ted di Franco Pantarelli

Ai funerali della madre, la gente indignata: «Il senatore Kennedy è divorziato» Ai funerali della madre, la gente indignata: «Il senatore Kennedy è divorziato» Lo scandalo della Comunione a Ted Telefoni roventi alla Curia NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Erano in molti, martedì scorso, a seguire alla tv la messa funebre per Rose Fitzgerald Kennedy, con tutta la famiglia al completo, elegante e mesta. In gran parte erano i devoti di Boston, tutti irlandesi e ferventi cattolici. E quando hanno visto Ted accostarsi all'altare e ricevere la Comunione hanno fatto un balzo. Ma il senatore non è divorziato dalla moglie Joan sin dal 1982?, si sono detti. E il suo nuovo matrimonio di tre anni fa con Victoria Reggea, avvocato di successo di Washington, non è avvenuto con il solo rito civile? Per la Chiesa lo «status» di Ted Kennedy è inequivocabilmente quello di «pubblico peccatore». Come è possibile, in queste condizioni, amministrargli il sacramento della Comunione? Così, per l'arcivescovado di Boston quella cerimonia ha avuto una coda inaspettata: una marea di telefonate da parte di gente che chiedeva spiegazioni. Delle due l'una, dicevano un po' tutti: o il senatore ha ottenuto l'annullamento del suo matrimonio con Joan, durato 24 anni, e allora fatecelo sapere; o vive in peccato, e allora non doveva ricevere la Comunione. I disperati centralinisti dell'Arcivescovado non avevano una risposta e hanno rinviato gli angosciati devoti a ciò che fonti «ben più autorevoli» di loro avrebbero dichiarato di lì a poco. Ma quando quelle fonti hanno parlato il mistero è rimasto tale. La portavoce del senatore, Pam Hughes, per esempio, ha detto che il secondo matrimionio di Ted «è stato benedetto dalla Chiesa». E infatti quando fu celebrato, nella casa che il senatore possiede in Virginia, era presente anche un sacerdote. Ma vuol dire questo che il precedente matrimonio è stato annullato e l'annullamento è rimasto segreto? «A noi non risulta - ha detto un portavoce dell'arcidiocesi di Boston - se l'annullamento è stato concesso, potrebbe essere avvenuto in un'altra arcidiocesi». Altre possibili «fonti» per accertare se quell'an¬ nullamento è avvenuto o no, sono state deludenti. L'ex moglie Joan aveva dato istruzioni al suo avvocato, Monroe Inker, di non parlare «con nessuno». Patrick Kennedy, figlio di Ted e di Joan oltre che novello deputato del Delaware, ha detto di non saperne nulla, e insomma la convinzione che quell'annullamento non ci sia slato è quella prevalente. Il «Daily News», che su questa storia ci si è buttato, ha consultato l'arcidiocesi di New York per una specie di «messa a punto dottrinaria», e il portavoce Joseph Zwilling è stato categorico: «Se una persona contrae un matrimonio riconosciuto dalla Chiesa cattolica c poi si risposa senza avere ottenuto l'annullamento, quella persona non può ricevere la Comunione». E allora come è stato possibile quello che tutti hanno visto alla tv? «So uno si avvicina per ricevere il sacramento, non può essere mandato via spiega ancora Zwilling - perché è impossibile per un sacerdote conoscere lo stato dell'anima di ogni persona». Tutto chiaro, dunque? Ted Kennedy ha ricevuto la Comunione «illegittimamente», approfittando del fatto che chi gliela amministrava non conosceva il suo «stato dell'anima»? Impossibile anche questo, perche a offrirgli l'ostia non ò stato un piccolo sacerdote poco informato delle cronache politico-mondane, ma il cardinale Bernard Law in persona, cioè proprio quello che all'epoca del secondo matrimonio aveva lanciato una specie di anatema. «Agli occhi della Chiesa - disse - il senatore Kennedy è ancora sposato, e finché è sposato non ò libero di contrarre nuove nozze». Se martedì Ted ha commesso un peccato, quindi, lo ha commesso con la complicità del cardinale. Il dibattito continua. E la vecchia Rose? Anche il suo ultimo giorno è stato turbato da quell'unico figlio maschio rimastole, ma ormai doveva esserci abituata. Franco Pantarelli Ted Kennedy con la madre Rose, morta nei giorni scorsi a 104 anni

Luoghi citati: Boston, Delaware, New York, Virginia, Washington