Avvisi di garanzia alla giunta lombarda

Abuso d'ufficio per le lottizzazioni Usi Abuso d'ufficio per le lottizzazioni Usi Avvisi di garanzia alla giunta lombarda MILANO. E alla fine Fabio Napoleone, Claudio Gittardi e Giambattista Rollerò, i tre pm incaricati dal procuratore capo di Mani pulite, Francesco Saverio Borrelli, di indagare sulla notte delle spartizioni alle Usi lombarde, hanno deciso: informazione di garanzia per tutta la giunta regionale con invito a comparire. Il reato è sempre quello della prima ora: abuso d'ufficio, l'accusa che aveva già portato all'iscrizione sul libro degli indagati fin dai primi giorni di gennaio. La mossa era in qualche modo nell'aria ma, certo, è destinata ad avere contraccolpi politici imprevedibili nella giunta a guida leghista. Difficile non mettere in conto fin da oggi nuove polemiche, nuovi scontri tra partiti, tra nuovi e vecchi alleati: troppo fresche le divisioni romane per non immaginare effetti a cascata sulla crisi della Lega di queste accuse di lottizzazione nella regione culla e simbolo del movimento. Accuse pesanti. I giudici hanno sentito testimoni, riletto verbali, e alla fine sono arrivati a una prima conclusione: sì, in quella lunga notte del 30 dicembre, tra una riunione e l'altra della giunta regionale, tra un summit allargato e qualche telefonata a chi di dovere, tra un incontro e l'altro dei rappresen¬ tanti dei partiti che sostengono la giunta, Lega, ppi, psi, la decisione sui nomi dei manager da mettere al vertice delle Usi e degli ospedali regionali era stata presa adottando il vecchio metodo della spartizione. Un metodo che neppure il ciclone Mani pulite, ahimè, sembra aver sradicato dalla pratica politica. E se così sono andate le cose, ovvio che esistano gli estremi penali per procedere contro l'intera giunta: contro il presidente leghista Paolo Arrigoni che si è sempre dichiarato innocente, contro l'assessore alla Sanità Nanni Rossi (socialista), contro il vicepresidente Riccardo Marchiori. Uniche escluse le due donne, l'assessore al Lavoro Tiziana Rogora (leghista) e l'assessore ai Servizi sociali Margherita Peroni (ppi), che si erano rifiutate di avallare - la prima astenendosi nella votazione finale e la seconda abbandonando la riunione - i metodi adottati per le scelte. Da domani cominciano gli interrogatori: sfileranno tutti nell'ufficio dei tre pm. Un nuovo faccia a faccia, questa volta con tanto di avvocato, per chiarire, spiegare, rispiegare. Poi i magistrati dovranno decidere se rinviare a giudizio tutti gli uomini della giunta oppure archiviare, [r. m.J

Persone citate: Claudio Gittardi, Fabio Napoleone, Francesco Saverio Borrelli, Giambattista Rollerò, Margherita Peroni, Nanni Rossi, Paolo Arrigoni, Riccardo Marchiori, Tiziana Rogora

Luoghi citati: Milano