Presa la gang dell'«ufficio stranieri»

Presa la gang dell'«ufficio stranieri» Presa la gang dell'«ufficio stranieri» Susa, nella truffa coinvolti migliaia di immigrati: 3 milioni per un visto di soggiorno Ex poliziotto marocchino vendeva documenti falsi TORINO. Due milioni per una patente falsa o un foglio di immatricolazione, tre per un permesso di soggiorno. Il commercio durava da 10 anni, a beneficio di extracomunitari clandestini. Al vertice dell'organizzazione c'era un ex poliziotto di Casablanca: Abderrahim Hajli, 40 anni. Aveva impiantato una sorta di «ufficio stranieri» clandestino. Un'anagrafe computerizzata, con stampanti laser e decine di timbri di uffici pubblici. Si vendevano migliaia di documenti falsi perfettamente imitati. La polizia ha arrestato tutti i componenti della banda. Hajli aveva fama di boss e atteggiamenti a metà tra il padrino e il benefattore: sempre scortato da quattro guardaspalle, regalava viveri ai più poveri. Per i connazionali era «una grossa personalità». Uno che concedeva favori e «aveva le chiavi per sistemare ogni cosa». Barbiere- e Favro IN CRONACA

Persone citate: Abderrahim Hajli, Favro, Hajli

Luoghi citati: Torino