«Se fosse vissuto allora Gesù sarebbe morto là»

ESTERO IL LEADER EBRAICO THEO KLEIN LA STAMPA ESTERO 9 Mercoledì 25 Gennaio 1995 CINQUANT'ANNI dopo la liberazione di Auschwitz, la battaglia del ricordo continua a infuriare attorno al campo della morte. I comunisti si sono impadroniti del luogo come simbolo antifascista. Poi, nell'85, una dozzina di suore carmelitane si è installata in uno degli edifici all'interno del campo. La reazione degli ebrei fu immediata. Fu Theo Klein a condurre la delegazione ebraica durante il negoziato con le autorità cattoliche. Avvocato del foro di Parigi e di Gerusalemme, Theo Klein è l'ex presidente del Congresso ebraico europeo. E' l'autore de «L'affare del Carmelo di Auschwitz». Qual è stata la reazione degli ebrei quando hanno saputo che le carmelitane si erano insediate a Auschwitz? «La questione di fondo era questa: un'ampia frazione della comunità ebraica, cosciente di quel che era accaduto, appariva choccata dall'insediamento di un luogo di culto cattolico permanente dentro la cinta del campo di Auschwitz. Il campo era per noi il simbolo di avvenimenti spaventosi, della morte di centinaia di migliaia di ebrei. Non era assolutamente il caso che un qualsiasi culto, compreso il nostro, si installasse in quel luogo unico per l'esemplarità del crimine che lì è stato commesso. Per giunta, a lungo la chiesa cattolica si è presentata come "verus Israel", il vero Israele: il popolo ebraico avrebbe fallito nell'Alleanza che Dio aveva stretto con lui, e Dio aveva stabilito una nuova Alleanza. La chiesa cattolica si considerava la contraente di questa nuova Alleanza. L'antico Israele aveva fallito. Con altri, mi sono detto: eccoli che ricominciano. Se non ci muovia- «Se fosse vissuto allora Gesù sarebbe morto là» «Tra gli ebrei si accende una candela nell'anniversario di un lutto, i religiosi vanno alla sinagoga per dire il kaddish. Solo gli scampati possono parlare della Shoah, ma gli altri hanno l'obbligo di interrogarsi sul pericolo che ritorni». Come è evoluta dopo la guerra la memoria ebraica? «La presa di coscienza in profondità della Shoah e il riaffiorare della memoria sono recenti. L'affare delle carmelitane ha giocato la sua parte. "Shoah", il film di Claude Lanzmann, anche. La memoria era sepolta negli individui, nelle vittime, nelle famiglie, e non è emersa che con grande ritardo. Ma il passo in avanti più importante è la comprensione reciproca tra ebrei e cattolici. Oggi, una parte considerevole del clero si preoccupa delle relazioni con gli ebrei. L'atmosfera è cambiata. Nel secolo mo, l'Auschwitz degli ebrei diventerà l'Auschwitz dei cattolici. Piangeranno i nostri morti, se li accaparreranno con quell'arte propria della chiesa di creare avvenimenti straordinari». Alla fine, però, l'avete spuntata. «Sì, le suore se ne sono andate, obbedendo a un ordine del Vaticano. Abbiamo ottenuto quel che volevamo. Ma prima di partire, la madre superiora ha subaffittato l'edificio a un'organizzazione di ex combattenti. Non ne aveva il diritto, anche il sindaco della città nel cui territorio sorge il campo ha avviato la procedura per cacciarli. Ma, aspettando che vada a buon fine, nel giardino è ancora piantata una croce...». Quale cerimonia vi pare più appropriata per il cinquantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz? scorso, due ebrei alsaziani si convertirono al cattolicesimo. Diventati sacerdoti, si diedero la missione di portare agli ebrei la luce di Cristo. Fondatori dell'ordine di Sion, crearono a Gerusalemme una scuola per i ragazzi arabi e ebrei, con l'intento non dichiarato di convertirli al cattolicesimo. Oggi, la stessa istituzione serve a far conoscere il giudaismo ai sacerdoti. Questa evoluzione straordinaria è nata da Auschwitz, dallo sguardo che i cattolici hanno rivolto su se stessi quando si sono resi conto che la Shoah era avvenuta nei Paesi cristiani a forte maggioranza cattolica. A quel punto non potevano disconoscere che, se Gesù fosse vissuto in quest'epoca, sarebbe morto a Auschwitz». William Echikson Copyright «World Media» e per l'Italia «La Stampa»

Persone citate: Claude Lanzmann, Gesù, Theo Klein, William Echikson

Luoghi citati: Gerusalemme, Israele, Italia, Parigi