La grande rivincita delle «indicizzate»

La grande rivincita delle «indicizzate» La grande rivincita delle «indicizzate» Q 70, Irte Upl70, rrìo biamente a '.utti coloro che non intendono sbagliare investimento. E' vero che un titolo a tasso fisso può garantire rendimenti elevati, a volte eccezionali (si pensi al periodo 1993 inizio 1994, quando alcuni Bt.p raggiunsero la quotazione record di 120); ma è altrettanto vero che se non si ò abili gestori del proprio denaro si rischia moltissimo a «dormire sul titolo». Chi non ha venduto in tempo i Btp, si è ritrovato, la scorsa estate, con titolo sviliti del 25/30% del loro valore; e non parliamo di chi ha acquistato i titoli a 120... Il titolo indicizzato dà la garanzia che la cedola pagata è sempre «equa», in quanto cal¬ riodici, sia il prezzo di rimborso finale sono legati ad uno o più parametri di riferimento (indici): rendimento dei Bot, oppure di altri titoli di Stato o dei titoli obbligazionari. E così la prima cedola può essere, ad esempio, del 5% semestrale, la seconda del 6%, la terza del 4,75% e così via in funzione delle mutevoli condizioni del mercato finanziario. Il capitale nominale, inoltre, viene maggiorato, al momento del rimborso, in misura pari ad una certa percentuale delle cedole pagate (in genere il 10% o il 15%); alcune emissioni prevedono una maggiorazione minima garantita. A chi possono adattarsi le obbligazioni indicizzate? Indub¬ Q 70, Irte UANDO furono lanciale per la prima volta dall'Enel, a metà degli Anni 70, rrìolti investitori rimasero perplessi e rifiutarono la novità; oggi invece, ogni emissione (si tratti dell'Enel, delle Ferrovie dello Stato o dell'Anas) va a ruba. Le obbligazioni indicizzate sono ora presenti nei portafogli di molti risparmiatori e di quasi tutti i cosiddetti «investitori istituzionali. In poche parole, possiamo definire le obbligazioni indicizzate come titoli che hanno la particolarità di non pagare una cedola fissa e predeterminata e di non prevedere il rimborso alla scadenza al solo valore nominale, ma ad un valore superiore. Infatti, sia l'ammontare degli interessi pe- Che cosa c'entra questa immagine con un Certificato di Deposito della Banca di Roma? Centra. SCHEDA colata costantemente sul costo del denaro; ed in più dà la garanzia di un capitale in costante crescita nel tempo. Sono quindi adatte anche a coloro che vogliono costituirsi un capitale futuro al riparo da eccessivi rischi (tipo l'investimento azionario) e protetto, almeno parzialmente, dall'inflazione. Sono adatte ai piccoli risparmiatori che hanno capito che i Bot non sono la «panacea» per i propri bisogni. Sono adatte infine ai grandi risparmiatori che, all'interno del loro «giardinetto titoli» vogliono inserire obbligazioni dalle caratteristiche ben diverse da quelle tradizionali. Gianluigi Le prime iniziative furono accolte con freddezza. Ora sono ritenute risposte ideali per risparmiatori e grandi operatori De Marchi ni ili minato interessanti, fmissione al portatore o nominativa, ila 3 a IN mesi e oltre, anche con possibilità ili disinvestire. Ss.» BANCA DI ROMA I W BANCA DI RO. I Wk t.Kl.l'l'O ( III ki.l'IHMIIi DI KOMA /.a tua amica banca.

Persone citate: De Marchi