Alluvionati Esplode la rabbia di Franco Marchiaro
«Dateci i soldi» «Dateci i soldi» Alluvionati Esplode la rabbia ALESSANDRIA. Doveva essere una «marcia silenziosa e pacifica», per ricordare al governo e al Parlamento i gravissimi danni provocati all'economia alessandrina dall'alluvione del novembre scorso e sollecitare gli aiuti. Ma, davanti a Palazzo Ghilini che ospita prefettura e Provincia, è esplosa la rabbia di un gruppo di alluvionati, piccoli imprenditori. «Buffoni, basta con le promesse, vogliamo i soldi, subito ed a fondo perduto». Il tutto accompagnato da una salva di fischi, tra il gran fracasso provocato prendendo a pugni e a calci una recinzione in metallo che delimita il cantiere per la ristrutturazione del palazzo. Poi i dimostranti, che secondo i responsabili dell'ordine pubblico sarebbero stati sobillati da qualche «infiltrato» riuscito a dar fuoco ad una rabbia repressa da giorni, sono avanzati, decisi a travolgere il cordone di agenti e carabinieri. Le intenzioni erano chiare: riuscire ad entrare a Palazzo Ghilini, per portare la protesta magari nello stesso ufficio del prefetto Lucchese, forse convinti di dare così maggior peso alle loro richieste. Inutile cercare, anche da parte degli organizzatori della manifestazione - tutte le associazioni di categoria di commercio, industria ed artigianato -, di far recedere dalla loro idea gli «ultras». E' stato rinforzato il cordone delle forze dell'ordine, mentre i vigili urbani si impegnavano a dirottare il traffico che in piazza della Libertà stava diventando caotico. La situazione è rimasta tesa per oltre un'ora, inutile la notizia che stavano per essere sbloccati i rimborsi ai cittadini che per l'alluvione avevano perso casa e beni mobili. «Vogliamo i soldi, subito, anche noi», insistevano i piccoli imprenditori. Con tanta fatica, e anche con le spiegazioni fornite dai senatori Morando e Matteia e dall'onorevole Muzio sull'impegno di Senato e Camera a migliorare il decreto che prevede finanziamenti agevolati alle imprese, aggiungendo anche una quota di fondo perduto, la tensione si è allentata, solo a mezzogiorno la piazza è stata sgombrata dai manifestanti. La «marcia» s'era iniziata alle 9,30, da piazza Gobetti, nel massimo ordine anche se era evidente il nervosismo, la rabbia repressa di chi ha perso tutto e non ha ancora ricevuto una lira, come risarcimento oppure come finanziamento. Era presente il vescovo Charrier («Chiedere giustizia è civiltà, questa è una manifestazione di civiltà»), che assieme ai vescovi di Asti, Alba e Mondovì ha inviato un telegramma ai ministri per sollecitare gli interventi. Alla testa del corteo il sindaco Francesca Calvo e il presidente della Provincia, Massimo Bianchi. Tutto ordinato, poi mentre una delegazione saliva dal prefetto Lucchese è esplosa la rabbia. Franco Marchiaro
Persone citate: Charrier, Francesca Calvo, Massimo Bianchi
Luoghi citati: Alba, Alessandria, Asti, Mondovì
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