Truffe in provetta medico nei guai

Napoli, sotto inchiesta per lesioni gravi: a causa della sostituzione la bambina è nata talassemica Napoli, sotto inchiesta per lesioni gravi: a causa della sostituzione la bambina è nata talassemica Truffe in provetta, medico nei guai Una coppia lo accusa: ha scambiato il seme NAPOLI. Lo descrivono come un «santone» della provetta, un «pataccaro» dell'inseminazione artificiale. Vero o falso? Toccherà al giudice stabilirlo. Di certo c'è solo che Raffaele Magli, ginecologo che a Napoli si è fatto un nome grazie alla programmazione delle nascite, dovrà spiegare molte cose al magistrato che lo ha convocato per interrogarlo. Raggiunto da due avvisi di garanzia per truffa e lesioni personali gravissime, il medico è protagonista di un caso giudiziario clamoroso e di grande attualità. Una coppia napoletana gli lancia un'accusa infamante: invece di fecondare l'ovulo della donna con lo sperma del marito, il medico avrebbe sostituito il seme con quello di donatore anonimo. Con un risultato catastrofico: Giada, una bella bambina nata due anni fa in seguito all'intervento di Magli, è affetta da talassemia, una malattia terribile. Per sopravvivere deve sottoporsi al ricambio del sangue ogni quarantacinque giorni. In attesa di essere ascoltato dal pubblico ministero presso la pretura, Nicola Ciccarelli, il ginecologo nega tutto, perfino di aver ricevuto gli avvisi di garanzia. E risponde con una controdenuncia per diffamazione e tentativo di estorsione. Parla invece la coppia che lo ha denunciato: Roberto e Maria Cristina Minucci, 33 e 30 anni, entrambi commercialisti. Il loro racconto è inquietante: Magli avrebbe diagnosticato alla donna un'inesistente occlusione totale delle tube, convincendola a sottoporsi all'inseminazione artificiale con lo sperma del marito. Giada è nata il 30 luglio del '92. Affetta da anemia mediterranea, malattia di cui la madre è portatrice sana. «La talassemia può essere trasmessa per via ereditaria solo se entrambi i genitori si trovano nelle condizioni di mia moglie - spiega Roberto Minucci -. Io, invece, sono perfettamente sano». I coniugi Minucci hanno un'altra freccia nel loro arco: si sono sottoposti all'esame del Dna e hanno inviato il risultato alla magistratura. L'analisi ha rivelato che il padre di Giada è un'altra persona. Sul «caso Magli» fioccano reazioni e commenti da tutta l'Italia. Il ginecologo Romano Forleo lancia una proposta: «Tutti i bambini nati dalla fecondazione omologa in vitro dovrebbero essère sottoposti per legge al test del Dna - spiega -. Questa procedura servirebbe ad allontanare ogni dubbio sulla paternità del neonato». Forleo conferma che lo scambio dello sperma «è possibile e, teoricamente, lo è anche per gli embrioni congelati». Un altro ginecologo, Carlo Flamigni, esperto in fecondazione assistita, punta l'indice contro la mancanza di norme che mettano ordine nel campo della fecondazione artificiale. E suggerisce al ministro della sanità Elio Guzzanti di avviare subito una regolamentazione «senza aspettare l'approvazione di una legge». Sull'inadeguatezza delle leggi rispetto alle nuove frontiere della scienza insiste anche Carlo Romano, direttore dell'istituto di medicina legale dell'università di Napoli. Che ipotizza scenari catastrofici: «Se gli scambi di sperma di cui tanto di parla dovessero essere confermati, molti bambini rischierebbero di trovarsi senza padre - spiega -. I mariti delle madri potrebbero avviare il disconoscimento della paternità e, in linea teorica, anche la madre avrebbe la facoltà di non riconoscere il figlio. Tutto questo è possibile perché in Italia non esiste alcuna regolamentazione». Giovanna Melandri, deputato progressista e responsabile dell'intergruppo sulla bioetica e le adozioni della Camera, chiede che il governo adotti un provvedimento d'urgenza che preveda, tra l'altro, l'autorizzazione a tempo determinato e revocabile per i centri di raccolta e trattamento del seme e di fecondazione assistita. [f. mil.] Sul caso infuria la polemica Il ginecologo Forleo: «Per legge il test Dna ai bimbi nati in vitro» I genitori della piccola Giada. Sopra, il ginecologo Raffaele Magli

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