Thriller inchioda la mamma assassina di F. Gal.

Thriller inchioda la mamma assassina Londra, caso risolto dallo psicologo che ha trovato il manoscritto intitolato «Delitto perfetto» Thriller inchioda la mamma assassina Uccide il figlio dopo avere scritto una storia horror LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E stato un romanzetto sull'«omicidio perfetto», scritto nelle ore perse della sua squallida esistenza, a tradire Ruth Neave. La polizia l'ha arrestata per l'omicidio di suo figlio Rikki, 6 anni, strangolato quasi due mesi fa a Peterborough : a lungo si era sospettato che responsabile fosse una banda di suoi coetanei, e l'opinione pubblica inglese - memore di Jamie Bulger massacrato a Liverpool e poi gettato sui binari del treno da due ragazzini - ne era rimasta inorridita. Rikki Neave era una di quelle disgraziate figure di una società inglese in cui le famiglie disgregate non si contano più. Abitava con la madre e con la sorellina Sheradine; ed era già, nonostante la tenerissima età, un discolo. Abbandonato a se stesso, marinava regolarmente la scuola e frequentava ragazzi più grandi di lui, che lo educavano all'arte delle prime bravate. E per questo nessuno, a scuola, si era meravigliato più di tanto quando, quel giorno di novembre, non s'era presentato in classe: «Sovente era assente», aveva spiegato un'insegnante. La madre lo aveva salutato sulla porta di casa, senza neppure pensare che a quell'età un bambino fosse da accompagnare a scuola; e soltanto in serata, non vedendolo tornare, aveva dato l'allarme. Con i poliziotti Ruth Neave era stata severa: «Io saprei fare meglio il loro lavoro». Con l'assassino era stata minacciosa: «Se la polizia non becca i bastardi che l'hanno assassinato, li ucciderò io». E poi il primo errore: «Credo che sia stato strangolato da un adulto che conosceva, e sento che si trattava di una donna». Fin dai primi giorni i vicini di casa non ebbero dubbi: il sospettato numero uno, dicevano, doveva essere proprio quella donna che aveva piantato il padre di Rikki prima ancora che il bambino nascesse e che, recentemente, si era separata anche dal secondo marito (finito intanto in carcere per furto). E lo dicevano con graffiti sulla staccionata di casa. «Era un piccolo mascalzone si era difesa Ruth Neave - ma questo non significa che dovessi ucciderlo. Chiunque uccida un bambino dovrebbe finire in galera per sempre». Ma poi gli assistenti sociali avevano trovato il romanzetto scritto dalla donna, «Il delitto perfetto». E' la storia - mai pubblicata, naturalmente, ma chissà che ora l'improvvisa celebrità operi il miracolo - di un uomo che violenta, mutila e uccide una ragazza, poi si vanta: «Sono una minaccia per tutti». Chi l'aveva letto era rimasto interdetto. Lei, spavalda come sempre, aveva replicato: «Secondo i servizi sociali significa che ho ucciso Rikki. E' una menzogna: gli volevo bene». Ma già la sua facciata di madre addolorata era incrinata, a poco a poco i sospetti si sarebbero fatti più concreti. Lei, imperterrita, continuava a liquidare i sospetti. «La mia casa è piena di gialli», aveva detto in un'intervista: «Che ne abbia scritto uno anch'io non fa di me un'assassina, solo una scrittrice». A lungo la polizia dev'essersi domandata se la sua fosse sciocchezza o colpa. Resta un mistero di questa Inghilterra, per molti versi così civile e per altri assente e irresponsabile, come un adulto non si domandi che cosa faccia un bambino di sei anni solo e lontano da casa quando è già notte. Nel caso di Rikki, visto la sera in compagnia di alcuni ragazzi davanti a un negozio, come nel caso Bu'^er, quando molti videro'la vittima andare verso la morte in compagnia dei suoi due giovanissimi assassini. In un'altra occasione Ruth Neave aveva spiegato di essere un'avida lettrice, e non solo di gialli. «Da dieci anni - aveva detto - studio psicologia da autodidatta. Ne sono affascinata, volevo scoprire se è vero quello che dicono gli esperti, e cioè che è colpa dei genitori se una persona cresce male. Non sono d'accordo: ho avuto una famiglia disastrata ma non ho mai fatto nulla di male. Nessuno si rende conto che sono una persona intelligente, anche se non ho risolto l'assassinio di mio figlio. Non ancora». Vi ha provveduto la polizia, [f. gal.]

Persone citate: Jamie Bulger, Neave, Ruth Neave

Luoghi citati: Inghilterra, Liverpool, Londra