Rabin-Arafat, avanti piano di A. B.

Rqbin-Arafat, avanti piano Rqbin-Arafat, avanti piano Tanti ostacoli ma si vuole superarli TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Terrorismo palestinese e insediamenti ebraici: questi i due «grandi ostacoli» che impediscono la rapida realizzazione in Cisgiordania degli accordi di ^slo. Ieri al valico di Erez (fra la striscia di Gaza a Israele) il premier Rabin e il presidente dell'Autorità palestinese Arafat ne hanno parlato a lungo senza che le spiegazioni dell'uno convincessero fino in fondo l'altro. Rabin e Arafat hanno però constatato ancora una volta che indulgere in recriminazioni vuol dire chiudersi in un vicolo cieco e hanno dunque confermato che continueranno a impegnarsi per una rapida estensione dell'autonomia alla Cisgiordania. Preoccupato dalle notizie apparse sulla stampa, secondo cui Israele progetta la costruzione di 7000 nuovi appartamenti attorno a Gerusalemme e in Cisgior¬ dania, Arafat ha chiesto come ciò si conciliasse con gli impegni assunti ancora di recente dal ministro degli Esteri Peres di «congelare» gli insediamenti. Rabin ha spiegato che il «congelamento» riguarda gli investimenti pubblici, che il suo governo cercherà di limitare le iniziative private e che le confische di terre sono dovute ai piani di riassestamento dell'esercito israeliano in Cisgiordania. Arafat si è poi detto «convinto a metà» e i suoi collaboratori hanno assicurato che i palestinesi seguiranno da vicino i lavori di ogni ruspa israeliana nei Territori. Poi è stata la volta di Rabin di chiedere spiegazione dei quotidiani attentati anti-israeliani nella striscia di Gaza. «Comprendiamo le preoccupazioni israeliane per la sicurezza», ha risposto Arafat. «Noi facciamo del nostro meglio. Del resto, non dispongo di una bacchetta magica...». Il premier non è rimasto molto convinto: i comandanti militari della zona gli hanno infatti riferito che gran parte dei proiettili sparati contro i soldati israeliani provengono dai fucili di ordinanza degli agenti palestinesi. Tuttavia, hanno convenuto fonti israeliane e palestinesi, l'incontro è stato utile a spazzare via malintesi e a registrare progressi sui principi-guida di un accordo sull'autonomia in Cisgiordania che - secondo un ministro israeliano - potrebbe essere raggiunto entro qualche mese. Anche sulle scarcerazioni di centinaia di detenuti palestinesi le posizioni si sono ieri avvicinate. La situazione resta comunque tesa. Nel Libano del Sud, a due chilometri dal confine, guerriglieri del Fronte popolare per la liberazione della Palestina hanno teso un agguato a un convoglio militare israeliano: nella battaglia sono morti cinque «fedayn». [a. b.]