«Kobe ti salverà la mafia»

Mi Dopo tre giorni trovati ancora superstiti sotto le macerie. Cresce l'ira dei senzatetto Dopo tre giorni trovati ancora superstiti sotto le macerie. Cresce l'ira dei senzatetto «Kobe, ti salverà la mafia» La yakuza dà cibo ai terremotati TOKYO. La «yakuza», la potente mafia nipponica, si è parzialmente sostituita alle autorità nell'opera di soccorso alle popolazioni terremotate della zona di Kobe. La Yamaguchi-gumi, la più grande organizzazione criminale del Giappone, ha distribuito pasti precotti, acqua, latte in polvere e altri generi alimentari che scarseggiano un po' in tutte le aree colpite, e anche pannolini per i più piccoli. Un componente della banda ha detto esplicitamente che continuerà a fornire acqua ai cittadini fin quando il servizio idrico del Comune non sarà di nuovo funzionante. Il servizio di distribuzione è partito già martedì. Non appena si è sparsa la voce, davanti alla sede della Yamaguchi-gumi a Nada, uno dei quartieri di Kobe maggiormente colpiti dal sisma, si sono radunate circa 200 persone bisognose di aiuto, e da quel momento la coda ha continuato a riformarsi. L'intervento della yakuza è un ulteriore schiaffo al governo di Tokyo, sotto accusa per ritardi e lentezze nell'organizzazione dei soccorsi. La polemica infuria, per la prima volta in casi del genere in Giappone, mentre il bilancio delle vittime diventa sempre più drammatico. Ieri sera si contavano almeno 4015 morti, 21.636 feriti e 587 dispersi, che potrebbero portare il conto totale dei morti oltre i 4500. L'opera di soccorso prosegue: ieri sono state salvate da sotto le macerie (a tre giorni dal sisma) 7 persone, fra cui una donna di 97 anni e un bambino di nove. Kobe è in cenere. I senza casa sono 380 mila. Ieri mattina la città ha rivissuto ore d'inferno per un pauroso incendio nel centro commerciale che ha distrutto 13 palazzi. Per domarlo, pompieri ed esercito hanno dovuto ricorrere all'acqua del mare. Il primo ministro Tomiichi Murayama ha visitato la zona del disastro ma le polemiche sono state esasperate dal governatore di Osaka, Kazuo Nakagawa (già indagato per scandali edilizi), che ha accusato i terremotati di essere dei «rammolliti» invi¬ tandoli ad «arrangiarsi senza aspettare la manna dal governo». «Ma senz'acqua, senza gas e senza elettricità come si può fare da soli?», gridava la gente infuriata ai microfoni delle reti tv. Al tramonto di martedì erano arrivati a Kobe e nella regione soltanto un migliaio di militari, portati a 20 mita dopo due giorni. Ieri ne sono stati inviati altri 13 mila con 75 elicotteri (finora ce n'erano solo 8), gru e scavatrici. Sono arrivati 12 cani svizzeri da valanga con una ventina di istruttori: il solo aiuto estero che Tokyo abbia accettato. Il porto di Kobe, il secondo del Paese, è stato chiuso per lo sprofondamento di 180 moli. Ci vorranno due o tre anni per la riapertura, hanno detto ieri le autorità. Questo farà salire enormemente i danni che il terremoto infliggerà all'economia giapponese perché da qui passa oltre il 12% dell'export di auto, elettronica e acciaio. Anziché di 100 mila miliardi di danni come si valutava all'inizio, ieri fonti di Tokyo parlavano del doppio. Una crepa lunga 9 chilometri e larga un metro è stata rilevata dai satelliti nell'isola di Awajishima, epicentro del terremoto, nella baia di Kobe. [Agi-Ansa] Mi Tre immagini di Kobe Da destra soccorritori ai lavoro, una donna in preghiera e un palazzo crollato (FOTO ANSAAFP]

Persone citate: Kazuo Nakagawa, Kobe Da, Tomiichi Murayama

Luoghi citati: Giappone, Tokyo