«E tu, morto, potrai dare la vita» di F. Pantarelli

«E tu, morto, potrai dare la vita» Usa, prelevato con successo poco dopo la scomparsa il seme da un cadavere «E tu, morto, potrai dare la vita» Una donna sarà fecondata dal marito defunto NEW YORK. Lui è morto da alcune settimane, ucciso la sera della vigilia di Natale da un poliziotto, in un alterco finito male. Ma riuscirà lo stesso a generare un figlio. E' un altro «miracolo» della fecondazione artificiale: il suo seme è stato prelevato, congelato e quando la moghe sarà pronta, ne verrà fecondata. «Ho praticato un forellino nel tubo fra i testicoli e il pene, dove passa lo sperma. Poi con un sottile ago di plastica ho prelevato la quantità necessaria», spiega il dottore che ha subito acconsentito all'esperimento, con una corsa pazza nel traffico, fino all'obitorio, per poter giungere in tempo. L'esame al microscopio ha mostrato che lo sperma è ancora vivo, anche se non in perfette condizioni. La donna attende con ansia il momento in cui potrà sottoporsi all'inseminazione. D. Daniele e F. Pantarelli A PAG. 11

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