«Premiati i tangentisti di Stato» di F. Grignetti

Il pm: non ho deciso Requisitoria della Corte dei conti contro il Parlamento e gli amministratori disonesti «Premiati i tangentisti di Stato» Allarme: da giugno impossibile recuperare le mazzette ROMA. La Corte dei conti accusa il Parlamento. Al cospetto delle più alte cariche dello Stato, il procuratore generale Emidio Di Giambattista ha denunciato ieri che, dopo il 13 giugno, per colpa di uno dei vari condoni, cadranno in prescrizione i danni erariali. Lo Stato non vedrà mai una lira dagli amministratori pubblici disonesti che abbiano commesso reati prima del 1990. E nemmeno la Repubblica di San Marino restituirà il tesoro degli 007 infedeli del Sisde. Ma ieri, dalla Corte dei conti, è arrivato anche un allarme sull'entità del debito pubblico: nel giro di sette anni è più che raddoppiato, passando ad oltre 2 milioni di miliardi. Una speranza c'è, ha detto ancora il procuratore Di Giambattista: uno «spazio temporaneo» potrebbe essere sufficiente, con l'economia che sta andando bene, «a impostare la cura del disavanzo». F. Grignetti A PAG. 6 E SERV. A PAG. 27

Persone citate: Di Giambattista, Emidio Di Giambattista

Luoghi citati: Roma, San Marino