La Stampa - Consultazione Archivio

« « Soldi facili alla Mondadori » I progressisti accusano: a Segra te conflitto d'interesse di Berlusconi ROMA. Un gruppo di deputati progressisti (Mussi, Masini, Baffaelli, Canesi e Novelli) ha presentato ieri a Montecitorio un'interrogazione sui contributi concessi alla «Silvio Berlusconi Editore» dal dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio il 17 dicembre. I deputati ipotizzano «un evidente conflitto di interessi» e chiedono di riesaminare la decisione. L'interrogazione ricorda che il dipartimento ha deliberato contributi per 31 miliardi e 617 milioni. I deputati progressisti chiedono «se tale operazione, compiuta nell'imminenza della crisi, non possa apparire come una sorta di premio di buonuscita che il premier assegna a se stesso attingendo dalle casse dello stato». Per gli interroganti vi è un conflitto di interessi «per la sovrapposizione di ruoli tra presidenza del Consiglio e Sbe». Berlusconi non finanzia la Mondadori e quindi non e ravvisabile il reato di interesse privato ed illecito finanziamento d'impresa, precisa la Mondadori, che in una nota dichiara di non aver ricevuto alcuna comunicazione in merito agli esiti di un'eventuale riunione della Commissione del 17.12.1994, e precisa: «La Sbe, al pari di molti altri editori, ha presentato 10 domande di ammissione ai contributi, nell'arco di tempo che va dal 16.12.1987 al 25.2.1992. Tali domande sono state presentate in riferimento alla costruzione dell'impianto Rotocalco - grafico di Melzo (Milano) e all'installazione degli impianti di fotocomposizione e selezione presso la sede della Sbe di Milano. Delle dieci domande presentate, solo otto sono ammesse ai benefici di legge, per un importo di 32.787 milioni di Lire. A tutt'oggi non è stata effettuata ancora la liquidazione dei contributi di cui sopra. La Mondadori, avendo acquistato le attività industriali della Sbe, non ha ancora ricevuto la delibera di subentro da parte». [r. i.]