Quel sapore di Sudamerica nei tg Rainvest di Curzio Maltese

Quel sapore di Sudamerica nei tg Rainvest Nuovo governo, nuovo teatrino: colonnelli e bandoleri al «pronunciamiento» del Polo contro il premier Quel sapore di Sudamerica nei tg Rainvest ELicio Golii dov'è? Al primo colpo d'occhio, dal palco del pronunciamiento del Polo contro il governo Dini e la presidenza (lolla Repubblica, mancava giusto il maestro venerabile (Iella P2. Un gesto di incredibile scorrettezza, va detto, non averlo invitato in un giorno cruciale per la marcia di avvicinamento dell'Italia al Sudamerica. E dire che c'era perfino il questurino Gasparri, sia pure in seconda fila, inquadrato mentre masticava chewing gum alle spalle àéijefe Previti. E c'erano, da sinistra a destra, i marescialli Tatarella e Mastella sosia dell'»infame Pinzòn» di Altan - , il bel tenentino ('asini, il comandante Fini e Biondi, alle nacchere. Tutti in fila, i colonnelli di Fuerza Italia y Aliamo. Nacionàl, pronti ad additare alla gente (con la g aspirata) i "traditori» del pueblo Dini e Scalfaro, complici dei rossi nel volere ci ribaltati e forse comunisti essi stessi, dome lascerebbe arguire la scandalosa lista dei ministri: nessuno della P2. E poi -l'assurdo ostracismo nei confronti dei tecnici del passato governo (Mastella, D'Onofrio, Martino, ndr)» denunciato con voce metallica dal generalissimo Previti, cui per lo sdegno tremolava l'occhiale fumé cileno, ultima di tante suggestioni sudamericane. E allora, dov'è Golii? E Berlusconi? Non s'è visto. La folla di giornalisti, fotografi e perdigiorno lo attende col nasino all'insti, verso la finestra accesa. Ma lui rimane barricato a Palazzo Chigi, legato al seggiolone di primo ministro: l'attaccamento alle istituzioni. E' insomma durata lo spazio di un mattino l'illusione di esse- re diventati un Paese nonnaie. Dove la destra promette lacrime e sangue, la ripresa ingrassa la Borsa, il popolo ignora i nomi dei ministri e i telegiornali aprono con notizie serie come il terremoto in Giappone. Ed ecco che già riparte l'avventura, ricomincia il teatrino. 1 prodromi di un'altra pericolosa pagliacciata erano lieti visibili all'orizzonte Rainvest fin dal primo pomeriggio, quando Mastella e Casini sono all'improvviso apparsi come i portavoce della maggioranza. E' un'antica usanza dell'avanspettacolo (■avanti i comici») che Berlusconi ha applicato prima al giornalismo con Fede e Liguoi'i e poi alla politica con Palmella e il Ccd. Al tandem tardo democristiano è toccato di annunciare il no del Polo al governo Dini. Ma nessuno, guardandoli, poteva ancora crederci. Poi è arrivata la notizia ufficiale. E subito i mezzibusti hanno gioiosamente buttato all'aria le agenzie da Robe e dalla City per scatenarsi nell'ennesimo ballo in maschera. «C'è terremoto anche in po¬ litica» cinguettava una sciaguj rata. "Eh, il governo cade di martedì 17- gli faceva eco Emilio Fede. Per dire il livello. Come sempre nell'emergenza, i tg unificati si son schierati a petto in fuori per il Cavaliere, come i maggiordomi di Arcore quando arriva il signore. Il più patetico è parso tartufo Mentana, autore di un editoriale a tappetino d'impronta fedista: "Diciamo la verità, che prospettive aveva di durare questo governo di tecnici? E vi pare un esempio di democrazia?-. Meglio di lui perfino il marzullo (lei Tg] Pionati, che ha esordito beffardo: -Un governo Dini dalle grandi ambizioni ma dai piccoli numeri...». Con ilarità da bandolero dipinta in viso. Chissà quanti miliardi costa la prossima telenovela. Curzio Maltese Emilio Fede

Luoghi citati: Arcore, Fuerza Italia, Giappone, Italia, Sudamerica