Ragazze-madri senza casa di Gianni Bisio

Cronaca In via Principi d'Acaja: è pronta ma inutilizzata da 20 mesi Ragazze-madri senza casa «Chiusa» dalla burocrazia Via Principi d'Acaja 12/a. Il cartello, uno di quelli colorati prestampati, è normale: dice «Affittasi», ma specifica «a persone anziane non autosufficienti» e denuncia un «ennesimo monumento all'incuria». Una provocazione. Ma la storia di questo stabile, una palazzina di tre piani lasciata in eredità al Comune nel 1931 dalla famiglia Debernardi, al di là delle spiegazioni dei funzionari municipali, è comunque uno dei tanti esempi di «mala-utilizzazione» del patrimonio pubblico. Il cartello - che invita a rivolgersi «per informazioni» a sindaco, assessore e Corte dei conti e denuncia la carenza delle strutture per anziani non autosufficienti - è comparso da pochi giorni, ma nello stabile è in corso da anni una ristrutturazione, non terminata. Fino alla primavera dell'86 nella casa erano ospitati servizi sociali e sanitari: una comunità alloggio per anziani autosufficienti (trasferita ora in via Cernaia 30), un centro sociosanitario, uno di neuropsichiatria infantile, un consultorio, tutti oggi sistemati in via Le chiuse 66. Poi lo stabile venne «imprestato» alla procura della Repubblica, che vi sistemò con molta discrezione un centro per le intercettazioni telefoniche, restituendolo soltanto tre anni dopo. Il 13 marzo '89 incominciarono i lavori di ristrutturazione per farne una residenza per anziani, sempre autosufficienti: centro diurno al seminterrato e al piano rialzato, 13 monolocali con servizi autonomi al primo, secondo e terzo piano (mansardato), sale di lettura, tv, lavanderia. I lavori - a ritmo comunale - finirono solo il 5 maggio '93, ma la Ripartizione edilizia 17a diede solo l'a¬ bitabilità a 9 appartamenti: le mansarde avevano finestre troppo piccole, il seminterrato presentava infiltrazioni. Un esempio di incomunicabilità fra uffici comunali. Ora mancano il parere della commissione igienico edilizia e un centinaio di milioni. Nel frattempo però si è scoperto che i minialloggi sono inadatti per gli anziani: sono piccoli, possono ospitare solo arredi preconfezionati e non i mobili di chi vi dovrebbe vivere, elementi psicologicamente importanti per ricostruire l'ambiente. E così si sceglie di mutare destinazione: dagli anziani alle ragazze madri con i loro bimbi. Mentre si pensa questo nasce il contenzioso Comune-Provincia sulle competenze sulla maternità. Lettere, contestazioni, delibere. E la palazzina di via Principi d'Acaja è vuota ormai da 20 mesi, nelle more di lavori eterni, peraltro non finiti e discussi, di contrasti fra uffici di uno stesso ente, di scontri politici tra enti fratelli. Gianni Bisio AFFITTASI Il cartello di protesta

Persone citate: Debernardi