«Mai voluto punire quei ballerini ribelli»

Comune e parlamentari vogliono il Dams all'Università L'ex sovrintendente Tessore in tribunale «Mai voluto punire quei ballerini ribelli» Non assunse al Regio dieci danzatori Accusata con altri di abuso d'ufficio E' accusata di aver voluto punire i ballerini ribelli del Regio, ma lei, Elda Tessore, che si è dimessa dall'incarico ai primi di gennaio, ha sempre respinto quest'accusa: «Ho fatto tutto per il bene del teatro. Non ho danneggiato nessuno». Ieri l'ex sovrintendente è comparsa in tribunale per rispondere di abuso d'ufficio. Sicura, tranquilla, ha ascoltato le deposizioni dei suoi avversari, il corpo di ballo. Ma non ha mostrato alcuna preoccupazione. Sereni sono apparsi anche gli altri imputati, i componenti del consiglio di amministrazione, il vicepresidente Umberto Hess, e i colleghi Vittorio Bertone, Giuseppe Muraro e Cesare Dapino, oltre al direttore artistico Carlo Vittorio Doglioni Majer. Sono difesi dagli avvocato Gianaria, Gino Obert, Cristina Brusa, Piacentino, Longhi, Laura D'Amico. Ieri mattina ci sono state alcune eccezioni e poi la relazione del pm Enrica Gabetta. La vicenda parte dalla mancata «assunzione» di dieci danzatori che da anni avevano contratti a tempo determinato. Nel '90 hanno chiesto che il rapporto di lavoro diventasse indeterminato. Dall'amministrazione del Regio la risposta era stata secca: «Neppure a parlarne». Secondo l'accusa, la sovrintendente Elda Tessore, in pieno accordo con alcuni membri del consiglio di amministrazione, sciolse d'imperio e arbitrariamente il rapporto di lavoro che continuava da 12 anni. I ballerini presentarono ricorso al tribunale amministrativo, ma i giudici risposero negativamente. Nel frattempo, secondo l'accusa, la Tessore e alcuni amministratori, avrebbero commes- La ex sovrintende te Elda Tessore so il reato. Come? Assumendo a cachet tre dei ballerini licenziati, ma scelti tra quelli che non avevano impugnato la risoluzione del contratto. Si era cioè favorito chi era stato bravo e non aveva creato problemi. Un abuso? E' quello che deve decidere il tribunale. I testi sentiti ieri non sono stati molto teneri con Elda Tessore. Ma erano i suoi avversari che si sono costituiti parte civile con l'avvocato Giardini. Hanno deposto i ballerini Luca Righi, Silvia Pairotti, Beatrice Belluschi, Gian Maria Venditolli Casoli, che e figlio di un magistrato: «E' stata una ripicca della Tessore perché non abbiamo rinunciato al ricorso, come ci avevano consigliato i sindacalisti». Il tribunale ha sentito poi il maestro Masella, il consigliere di amministrazione Ferrari, l'ex segretario generale del Regio, Guastamacchia. Dalle loro deposizioni è emerso che la situazione del teatro non era certo florida. In particolare quel corpo di ballo incominciava a pesare sul bilancio. Da qui la decisione della Tessore di sciogliere il rapporto. Una decisione necessaria, determinata du esigenze di bilancio, ha sempre spiegato la sovrintendente: «Commettono abusi gli amministratori che danneggiano l'ente pubblico, io ho fatto esattamente l'opposto». Nel ribattere alle richieste dei ballerini la Tessore non ha badato molto al sottile. In una riunione sindacale con i ballerini avrebbe usato toni piuttosto duri e un danzatore ha registrato il colloquio burrascoso. Il processo è stato poi rinviato al 26 gennaio. Nino Pietropinto La ex sovrintendente Elda Tessore