In mille a lezione di democrazia
In mille u lezione di democrazia Inaugurato il ciclo di incontri «Alla ricerca della politica» all'Unione industriale In mille u lezione di democrazia Anche il sindaco in prima fila per Norberto Bobbio Democrazia. Norberto Bobbio ne parla inaugurando il ciclo di incontri «Alla ricerca della politica, 13 voci per un dizionario da scrivere», e l'Unione Industriale fa il pienone: tre sala gremite, mille persone sedute (il sindaco, Valentino Castellani, in prima fila), ieri sera, per ascoltare il filosofo che all'argomento ha dedicato una vita di studi. Un tema d'attualità, in questo Paese che, come spiega il professore prima di cominciare la sua lezione, è «inconsapevolmente ma veramente democratico». E in fondo anche «una provocazione e una verifica», come aggiungono Diego Novelli e Angelo D'Orsi presentando al pubblico questo ciclo di conferenze promosso dalle associazioni «Il Libro Ritrovato» e «L'altra Italia», e dall'Unione culturale. Democrazia, dunque. Da dove partiamo? Bobbio scansa le domande dei giornalisti sulla situazione politica e attacca dal principio, dall'etimologia della parola: potere del popolo. Potere, spiega, significa avere la possibilità di determinare i comportamenti altrui. Popolo è un termine piuttosto abusato e per certi versi fuorviarne, che indica comunque l'insieme dei cittadini. Fatta questa premessa, si arriva al cuore del problema: come, in democrazia, l'insieme dei cittadini esercita il potere. E' la questione, attualissima, delle regole. «Mi sembra giusto parlarne». Fra tante regole, Bobbio ne indica quattro per arrivare a una definizione di democrazia: il potere deve appartenere a tutti (il principio del suffragio universale); i cittadini hanno uguaglianza di voto; esiste libertà di scelta fra diverse opzioni; vige il principio della maggioranza: le decisio¬ ni prese dalla maggioranza sono vincolanti per tutti, anche per chi non ha votato o ha votato per una forza che risulta di minoranza. A metà della sua lezione, Bobbio sintetizza questi concetti in una definizione: «Democrazia, in ultima istanza, è quel regime che risolve i conflitti sociali senza ricorrere alla violenza reciproca». Intendiamoci: tutte le democrazia sono imperfette, «e la nostra forse lo è più di altre». A volte la maggioranza dimentica le regole, e allora si intravede il rischio di un tiranno. Ma fra tutte le possibili forme di governo, questa è di gran lunga la migliore: «Il potere delle piazze, per fare un esempio che va di moda, non è regolato». Un altro esempio calzante viene dalla situazione internazionale: «I conflitti sono ancora risolti con la violenza. Senza democrazia, vale un solo principio: mors tua, vita mea». La definizione di democrazia, conclude poi il filosofo, non basta da sola a garantire l'esercizio della migliore forma di governo possibile. «Tra parola e azione, a volte ci può essere un grande divario». Ma è già molto concordare su quella definizione, e sulle regole che ne sono alla base. «Pensate di ritrovarvi tra le mani un pacco che reca la scritta "fragile". Consultate il dizionario e leggete che fragile è qualcosa che può rompersi. Ciò non significa che l'oggetto dentro quel pacco non si romperà mai. Ma se ci tenete, una volta scoperto il significato del termine "fragile" farete attenzione a non fargli prendere dei colpi». [g. a. p.] Il professor Norberto Bobbio «L'Italia è un Paese veramente democratico»
Persone citate: Angelo D'orsi, Bobbio, Diego Novelli, Norberto Bobbio, Valentino Castellani
Luoghi citati: Italia
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