«Usl trionfo dei lottizzati»

«E' uno scandalo come a Milano». L'assessore Cucco: «Giunta senza colpe, sono sereno» «E' uno scandalo come a Milano». L'assessore Cucco: «Giunta senza colpe, sono sereno» «Usi, trionfo dei lottizzati» Minoranza all'attacco sulle nomine SANITÀ' NELLA u SL nella bufera, esposti, ricorsi al Tar e adesso anche la denuncia politica: quei 28 direttori generali, nominati a dicembre per la Sanità piemontese, non piacciono alle opposizioni di destra in Consiglio regionale, che minacciano dì farne un caso com'è accaduto a Milano, dove la «spartizione» ora è al vaglio della magistratura. «Anche a Torino c'è stato un vero e proprio scandalo, degno della miglior tradizione lottizzatrice, ma reso più amaro dalla beffa delle valutazioni affidate a note aziende esterne», hanno detto ieri Giuseppe Goglio e Pierluigi Gallarmi di Forza Italia. «Quelle nomine devono essere annullate», rincarano Francesco Porcellana (Ccd), Gaetano Majorino (autore di un esposto firmato assieme al deputato Ugo Martinat e al senatore Cesare Pozzo), Nino Masaracchio (An), Bianca Vetrino (pri) e Roberto Vaglio (Lega). Sulla vicenda, il Tar dovrebbe pronunciarsi il 25 gennaio. Ma ci sono anche esposti alla Corte dei conti e al commissario di governo per «vizi procedurali». «Le nomine - spiega Gallarmi non hanno tenuto conto delle valutazioni espresse dalle società (Andersen Consulting, Consea, Coopers e Lybrand, Soges, Praxi) scelte dalla stessa Regione con una spesa di 430 milioni». Ecco lo scandalo: stando ai risultati dell'esame, molti dei promossi hanno avuto voti mediocri, mentre 23 (su 28) fra i primi classificati, sono stati esclusi. 1430 concorrenti - «Alcuni con fior di curricula manageriali» dovevano superare 4 prove, con voto da 1 a 5 (massimo 20 punti): «Ma fra i 28 prescelti troviamo persone con voti che vanno da 9 a 10, a 11. Solo 5 fra coloro che hanno ottenuto i punteggi più alti. «Una spartizione da manuale Cencelli», incalzano gli accusatori. «Non è vero - replica l'assessore alla Sanità, Enzo Cucco - si sta facendo un uso improprio dei dati a scopo di propaganda partitica». Chiarisce: «Le graduatorie dei concorrenti non erano possibili: i parametri posti dalle società consultate erano indicativi e i pun- teggi non sommabili perché le valutazioni sono derivate da settori diversi. Che cosa c'entra, per esempio, la managerialità con la comunicazione?». Secondo Cucco, inoltre, la riforma sanitaria è esplicita: «Non parla di concorsi, ma delega, con ampia discrezionalità, la giunta a valutare i direttori da insediare». Si dice sereno: «La Regione non ha responsabilità: ha fornito valanghe di elementi, illustrati, discussi in commissione, in un apposito Consiglio regionale». «Nessuno scandalo», dunque. Anzi, se l'opposizione vuole «avere più peso», potrà chiedere maggiori poteri di controllo sull'operato dei nuovi direttori: «La giunta non solo sarà d'accordo, sarà addirittura solidale». Giuseppe Sangiorgio L'assessore regionale alla Sanità Enzo Cucco «L'opposizione chieda più controlli sull'operato dei direttori e sarò d'accordo con loro»

Luoghi citati: Milano, Torino