Ma la Rai tace Leonardo Tre nuovi appelli di Diego Novelli

Ma la Rai tace Ma la Rai tace Leonardo Tre nuovi appelli Piero Vigorelli Prima il fisico Tullio Regge, poi il sindaco Valentino Castellani, ora i parlamentari Diego Novelli e Enzo Ghigo. Superando il gioco dei ruoli imposto dalla propria appartenenza politica (Novelli è deputato della Rete, Ghigo di Forza Italia), i due si ritrovano alleati nella battaglia per la sopravvivenza di «Leonardo», il tg scientifico realizzato fra difficoltà e spostamenti di fascia oraria (attualmente le 12,30) dalla sede Rai del Piemonte. In una lettera indirizzata al presidente della commissione di vigilanza Rai, Marco Taradash, definiscono «generiche» le rassicurazioni dell'azienda sul futuro di «Leonardo», destinato a quanto pare a essere inserito all'interno di un nuovo telegiornale nazionale chiamato Tg Italia (tra le 12,15 e le 12,50). Ed esprimono tutta la loro preoccupazione per le dichiarazioni del consigliere Rai Mauro Miccio circa la nascita di un nuovo «Tg scientifico»: «Il consigliere non fa accenno né alla preesistenza, né al destino di "Leonardo": come se non fosse mai esistito». Ma come si può condividere un simile atteggiamento? Novelli e Ghigo ripercorrono la breve del tg scientifico realizzato da 5 giornalisti con la supervisione del caporedattore Roberto Antonetto: dal primo numero, andato in onda nel 1992, a oggi, «ha acquisito un elevato grado di credibilità presso le istituzioni scientifiche nazionali e internazionali». E «il gradimento del pubblico è andato rapidamente crescendo, raggiungendo livelli di "audience" di tutto rispetto, che si aggirano sul milione di persone, e sono arrivati a sfiorare anche il milione e mezzo». Ora, con la ventilata ipotesi di assorbimento da parte di «Tg Italia», il programma «Leonardo» rischia, se non di lasciare Torino, un pesante ridimensionamento. «Una prospettiva - aggiungono Novelli e Ghigo - comunque ben diversa rispetto alla realtà attuale, cioè la produzione a Torino di un quotidiano a sé stante di informazione scientifica, con la sua sigla, le sue caratteristiche, il suo linguaggio, la sua continuità». Il timore è che «esista un disegno ai danni di "Leonardo" e di Torino». Sulla vicenda interviene anche Massimo Scaglione, membro della commissione Rai: «Come non aderire - si domanda ironicamente - al commosso appello del sindaco Castellani?». E aggiunge: «E' da anni che gli scippi radiotelevisivi assumono aspetti vistosi, dalla soppressione dei programmi regionali allo sciogliemento del coro e così via». Altro che terza rete federalista: «"Mangiafuoco" Vigorelli accentrerà tutto a Roma». Nessuna reazione dai vertici Rai. Il direttore della testata per l'informazione regionale, Piero Vigorelli, si limita a un «no comment». Motivo: «Sono in corso trattative, parlerò quando si saranno concluse». [g. a. p.J Piero Vigorelli

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