Vandali allo stadio autogol da 650 milioni

Domenica, al rigore contro la Roma, dalle gradinate è piovuto di tutto: anche i rubinetti Domenica, al rigore contro la Roma, dalle gradinate è piovuto di tutto: anche i rubinetti Vandali allo stadio, autogol da 650 milioni In un anno divelti 10.000 seggiolini Stadio delle Alpi, settore Est 3. E' uno di quelli riservati agli «ospiti»: cjui, domenica, c'erano i tifosi romanisti. L'uomo della manutenzione allunga il braccio: «Vede, quello è il settore della Juve». Ci sono rifiuti di ogni genere e segni di distruzione anche li. Che spettacolo triste, lo stadio, il giorno dopo. Tutto ciò che era possibile rompere è stato fatto a pezzi. Durante la partita, i tifosi si sono tirati di tutto: dai seggiolini ai rubinetti dei bagni, dai pezzi di ceramica dei lavandini ai neon. Gli uomini della manutenzione erano al lavoro dal mattino presto, dicono che in quattro o cinque giorni tutto tornerà come prima. Sono abituati, mica si scandalizzano a mostrare i disastri delle tifoserie: succede ogni domenica. E anche se allo stadio è quasi tutto cemento e da rompere c'è ben poco, i tifosi s'impegnano a fondo, riescono a spaccare l'impensabile. Ogni anno, i danni oscillano tra il mezzo miliardo e i 650 milioni. Eccolo, il settore Est 3. Non che i «drughi» non abbiano fatto disastri: ma ieri i giallorossi hanno perso, erano arrabbiati, e han combinato guai più dei bianconeri. Decine e decine di seggiolini strappati dalle gradinate e lanciati per aria cercando di mirare la curva Nord. «Nell'anello due - dicono alla Pubbligest, la società che gestisce il Delle Alpi - abbiamo tolto tutti i seggiolini fin dal '91, per motivi di sicurezza: ce lo ha ordinato la commissione di vigilanza. E' il settore più ambito, quello in cui la partita si vede meglio: distruggevano puntualmente tutti quanti i sedili, per tirarli addosso agli altri». Da quando qui ci sono soltanto più le gradinate in cemento, il numero di sedili da sostituire dopo le partite è calato: «Oggi sono "solo" diecimila l'anno. E meno male che costano poco, 12 o 13 mila lire l'uno». Nei servizi igienici è stato distrutto l'umanamente possibile: i lavandini in ceramica lun- ghi un metro e 20 centimetri sono finiti a terra, i neon penzolano dai soffitti. Non ci sono più le maniglie, i porta-carta, i rubinetti, i porta-sapone. «Guardi qui - dice un operaio -: anche le porte, hanno tirato giù». Ciò che era impossibile spaccare, è stato lordato più che si poteva: oltre alle montagne di cartacce e bottigliette rimaste sugli spalti, i servizi igienici sono intasati, le pareti imbrattate. C'è pure chi lascia, fiero, la sua firma: «Marco '77». «Dominio viola». «Potere bianconero». «Lupi '72». Le squadre di manutenzione lavorano a pieno ritmo: fabbri, idraulici, elettricisti, muratori, geometri. Contano i danni, riparano. I camion dei rifiuti vanno e vengono carichi di sacchi neri. Alla Pubbligest ricordano i record «storici»: «Torino-Roma, coppa Italia del giugno '93, 180 milioni di danni. Water e lavandini fatti a pezzi e buttati sugli spalti, 600 seggiolini divelti, recinzioni distrutte, impianti da rifare. Quella volta incendiarono anche il tapisroulant della pubblicità. E' poi Juve-Fiorentina del campionato '91-'92. Anche quella, che giornataccia». Le partite di campionato sono 34, poi ci sono le coppe: ogni anno, in media, 50 incontri sportivi. Torino e Juventus pagano per ogni partita giocata in casa 15 milioni, comprensivi dei danni (circa la metà della somma) e delle spese di riscaldamento e illuminazione. Sopra i 30 milioni c'è un'assicurazione, al di sotto paga la Pubbligest. «Nel '91 abbiamo piazzato gli "offendicoli", che servono a impedire lo scavalcamento delle recinzioni, e abbiamo costruito i "separatori", per tenere divise le tifoserie. Ma il bilancio dei danneggiamenti ri¬ mane grosso modo stazionario, di anno in anno». I tifosi, si sa, fanno a pezzi anche i treni che li accompagnano allo stadio. Qualche volta devastano gli autogrill in cui fanno tappa durante i viaggi in pullman. Alla Pubbligest scuotono la testa, si consolano dicendo che «anche all'estero ci sono i vandali, gli hooligans sono peggio dei nostri. I giapponesi e i nordamericani, loro sì, che sono civili. Nei loro stadi non ci sono neanche le recinzioni a bordo campo». Giovanna Favro I danni incidono anche sui bilanci di Juventus e Torino che devono pagare le spese di gestione I TEPPISTI ALLA PARTITA IlIEIIEIIBISIlllBIGBSaSIIil ISBIIIIBBBlIiaailllilBBllll / sXe^A Così si presentavano ieri i bagni dello stadio «Delle Alpi». Anche domenica molti seggiolini sono stati divelti. I danni sono a carico delle due società, del gestore dell'impianto e dell'assicurazione

Persone citate: Giovanna Favro I, Lupi

Luoghi citati: Italia, Roma, Torino