Francia rivolta per il vescovo licenziate di Gabriella Bosco

Choc nella chiesa episcopale, vescovo suicida Cortei in tutto il Paese, minacce di scisma. Dieci presuli e l'abbé Pierre criticano il Vaticano Francia, rivolta per il vescovo licenziate Wojtyla: tocca a me decidere PARIGI NOSTRO SERVIZIO Con l'arcivescovo di Parigi cardinale Lustiger che da Manila si pronuncia pro-Vaticano da un lato, c una decina di vescovi francesi che prende le difese del licenziato monsignor Gaillot dall'altro, un fossato sembra scavarsi in seno alla Chiesa d'Oltralpe. Leggendo i giornali del dopoprowedimento, l'impressione è che sia stato quest'ultimo un fuoco alle polveri: «Lo scisma silenzioso - così titolava ieri Liberation - che ha preso la parola». «Contro il diktat del Vaticano», scandivano le migliaia di persone che hanno manifestato domenica nella diocesi dell'ex vescovo di Evreux e in tutte le principali città francesi. Monsignor Gaillot il loro eroe: «Grande vittima dell'antimodernismo della Chiesa». Un vescovo «senza diocesi fissa» è stato subito definito, con riferimento ironico e amaro insieme agli «Sdf» - come sono detti i senzatetto in gergo, i «sans domicile fixe» - in difesa dei quali in molteplici occasioni monsignor Gaillot ha lottato, a fianco dell'abbé Pierre. Ed è in effetti il fondatore di Emmaus una delle personalità schieratesi in maniera più accesa a sostegno di Gaillot, con una dichiarazione dura: «Un altro degli errori dei quali la storia della Chiesa è piena». Interpellato dal tg della seconda rete, l'abbé Pierre ha anche detto: «La Chiesa istituzionale dovrebbe rendersi conto del fatto che la Chiesa non è solo il clero». Le manifestazioni di solidarietà a mons. Gaillot sono state di varia natura. Di provenienza laica le più prevedibili, ma non le più drammatiche. A Lione, l'intero staff della rivista cattolica contestataria Golias ha manifestato sul sagrato della basilica della Fourvière. Il direttore Christian Terras ha arringato la folla: «Dobbiamo ai teologi della facoltà di Lione la nostra capacità di dialogare con la modernità. Non lasciamo provincializzare il nostro movimento che segna la nascita di un'opinione pubblica nella Chiesa». E ha annunciato, come manovra di reazione al «totalitarismo romano», il lancio di un «Coordinamento per più libertà nella Chiesa». Contemporaneamente nella parrocchia parigina di Saint Merli, che si trova a fianco di Beaubourg ed è il quartier generale dei cattolici di sinistra, in piena celebrazione della Messa domenicale un fedele si è alzato per leggere una lettera di protesta contro il Vaticano. Un isolato che ha preso la parola per dire invece come di mons. Gaillot gli fossero parsi inaccettabili è stato fatto gentilmente tacere. In attesa della Mes¬ sa di addio che l'ex vescovo celebrerà domenica, in numerose diocesi si stanno organizzando scioperi della questua o dell'omelia. «Ora che sono emarginato anch'io, sarò ancora più vicino agli emarginati» aveva detto mons. Gaillot venerdì. Ieri ha voluto darne prova, rinunciando al periodo di meditazione preannunciato come necessario e scendendo subito in piazza a manifestare - come in passato - per i giovani senza lavoro, e il loro diritto a un salario minimo di sopravvivenza. Con loro, ha occupato un centro di assistenza sociale di Parigi. E ha approfittato dell'occasione - altre telecamere presenti - per dire la sua riconoscenza a tutti coloro che si sono schierati con lui. Un riferimento non troppo velato l'ha fatto anche al possibile interessamento al suo caso del ministro degli Interni Pasqua, nei cui confronti - in particolare per le misure relative agli emigrati - nell'ultimo libro pubblicato l'ex vescovo non aveva risparmiato le critiche. «Può già considerarsi fortunato» ha commentato una ex parrocchiana, cinquantenne, organizzatrice di fiere. «Duemila anni fa l'avrebbero crocefisso. Mille anni fa bruciato. Oggi lo escludono solo. Ma ci vorranno ancora mille anni perché la Chiesa si rimetta in questione?». E' l'opinione più diffusa, cui dava voce anche Le Monde ieri: «In luogo di rafforzare l'unità della Chiesa, la sanzione di Roma sottolinea la sua divisione». Gabriella Bosco

Persone citate: Christian Terras, Gaillot, Lustiger, Wojtyla

Luoghi citati: Lione, Manila, Parigi, Roma