Rai, avviso di garanzia al neo direttore di R. I.

Rai, avviso di garanzia al neo direttore Minicucci nei guai per gli appalti di Telespazio. Dai giornalisti del Tg2 terza sfiducia a Mimun Rai, avviso di garanzia al neo direttore L'accusa è abuso d'ufficio. Il legale: già chiesta l'archiviazione ROMA. La ratifica della nomina gli è arrivata nel pomeriggio, insieme alla notizia di un avviso di garanzia per abuso d'ufficio. Giornata da ricordare, quella di Raffaele Minicucci, ex amministratore delegato di 'i elespazio e nuovo direttore generale della Rai. 11 provvedimento, firmato dalla Procura di Palermo, riguarda ovviamente il periodo in cui il manager lavorava a Telespazio. «Il dottor Minicucci - ha spiegato il suo legale, l'avvocato Vittorio Virga - è stato informato nel giugno scorso dell'esistenza di indagini preliminari a suo carico. Si tratta di un appalto del 1986 di Telespazio nella cui aggiudicazione sarebbero state ipotizzate irregolarità presumibilmente di carattere formale, come la mancanza nella ditta vincitrice di alcuni requisiti richiesti nella lettera di invito. A parte il fatto - continua Virga - che non era certo l'amministratore delegato ad occuparsi di effettuare questi con¬ trolli, delegati a organi tecnici, ho già presentato una richiesta di archiviazione facendo rilevare che l'attività di dare in appalto lavori di costruzione non rientra nella nozione di pubblica funzione né di pubblico servizio, ma è attività privata e conseguentemente non esiste il reato di abuso d'ufficio ipotizzato dalla magistratura». Minicucci, subito dopo la nomina ufficiale, è volato negli Stati Uniti per ultimare alcuni impegni a nome della sua vecchia società. E, mentre lui era in aereo, a Roma si scatenava la bagarre. Immediata la protesta dell'Usigrai: «Pur senza trasformare una comunicazione di tutela in una preventiva condanna - dice una nota del sindacato dei giornalisti della tv pubblica - non possiamo sottacere gli ulteriori rischi per l'immagine del servizio pubblico che dimostrando ancora una volta impreparazione e superficialità il Cda ha deciso di far correre alla Rai». Ancora più duro Giuseppe Giulietti, ex segretario dell'Usigrai e oggi parlamentare progressista: «Il ministro del Tesoro, il Presidente dell'Iri, il Cda della Rai erano informati che l'attuale direttore generale della Rai Raffaele Minicucci era indagato? - si chiede -. E se erano informati - continua Giulietti - poiché hanno ritenuto di procedere ugualmente? Siamo garantisti e non vogliamo strumentalizzare la vicenda giudiziaria di Minicucci. E' evidente, in ogni caso, per il bene della Rai che questo Cda levi il disturbo prima possibile. Prima di fare altri guai». La pax televisiva, che sembrava cosa fatta dopo la nomina del direttore generale, è quindi lontanissima. Specie nei telegiornali: Carlo Rossella e Clemente Mimun - rispettivamente alla guida di Tgl e Tg2 - sono sotto il tiro delle rispetive redazioni. Carlo Rossella subì l'assalto dell'as¬ semblea del Tgl venerdì scorso: in pratica una «sfiducia». Clemente Mimun invece di sfiducie ne ha già subite - esplicitamente due. La terza è di ieri e così l'assemblea del Tg2 - dice un comunicato del cdr - ha votato a maggioranza «lo stato di agitazione e chiede un urgente confronto con il consiglio d'amministrazione, la direzione generale e la direzione di testata». I giornalisti del Tg2 contestano, in particolare, «la gestione dell'informazione politica, i rapporti con la rete nell'organizzazione dei palinsesti, la marginalizzazione dei temi importanti della politica estera, dell'attualità culturale, dell'informazione ambientale». Il «grido di dolore» delle due redazioni ha raggiunto i piani alti di Viale Mazzini, e il consigliere d'amministrazione Franco Cardini ha già fissato una data per «l'esame» della situazione: giovedì prossimo, cioè alla prossima seduta del Cda. [r. i.]

Luoghi citati: Roma, Stati Uniti