Nel labirinto del mito lettura con Gazzolo

OLTRE «MEDEA» OLTRE «MEDEA» Nel labirinto del mito lettura con Gazzolo LA leggenda degli Argonauti e del Vello d'Oro è l'occasione per due diversi momenti teatrali, al Carignano. Oltre alla «Medea», dell'austriaco Franz Grillparzer, spettacolo diretto da Nanni Garella in cartellone nella stagione dello Stabile torinese, lo Stabile del Friuli-Venezia Giulia propone in settimana una lettura scenica sul tema, curata da Virginio Gazzolo. Si intitola «Nel labirinto del mito, sulla scia degli argonauti», ed è tratto da brani di Apollonio Rodio, Frazer, Pasolini e altri autori. L'appuntamento è per lunedì 16 (alle 21) al Carignano; l'ingresso è libero fino a esaurimento di posti. Come nasce il mito di Medea? Che cosa c'è dietro il suo operare, il sacrifìcio dei figU suoi e di Giasone, per vendicare il tradimento e l'abbandono di lui? Il racconto di Virginio Gazzolo vuole in qualche modo rispondere a questa domanda, intende «contestualizzare» culturalmente la leggenda di Medea, tracciando un quadro sociale della Grecia antica. Il cammino è tutto letterario. Si parte dai testi di Apollonio Rodio, dalle sue «Argonautjche», per arrivare a Frazer e al suo «Ramo d'oro», su su fino a Pier Paolo Pa¬ Medea, già in Euripide, è una barbara, che con le sue gesta simboleggia il mondo violento e primitivo dal quale proviene, in cui l'omicidio rappresenta ancora un rito propiziatorio. A lei si oppone dunque l'intera Grecia, un paese che a fatica, da questa barbarie, cerca di allontanarsi. «La Medea di Grillparzer - spiega Ottavia Piccolo, che ne veste i panni - è una donna che lotta per la propria identità e per farsi accettare». Lo spettacolo di Garella rimarrà al Carignano fino a domenica 22 gennaio. [cr. e] solini.

Luoghi citati: Friuli, Grecia, Medea, Venezia Giulia