A CUBA E' DIVERSO ANCHE IL GELATO

A CUBA E' DIVERSO ANCHE IL GELATO A CUBA E' DIVERSO ANCHE IL GELATO Edmondo De Amicis Se un dì un viaggiatore... P/emme. pp. 223. L. 30.000 Non solo «Cuore». De Amicis ha collezionato, nel suo cammino di scrittore, anche numerose, felicissime pagine di viaggio. A cura di Bruno Rombi, ne viene qui proposta un'antologia: da Londra a Istanbul, da Tangeri al Cervino, a Santa Margherita Ligure. Con una finale galleria di ritratti e bozzetti, fra cui spicca, ambientato a Torino, «Un amore di Nellino». Il titolo della raccolta è un omaggio a Calvino, che, nella stagione dell'oblio, «rilanciò» De Amicis accogliendo nella collana einaudiana «Cento Pagine» il racconto Amore e ginnastica. Piero Pieroni La notte del magistrato Tullio Pironti. pp. 255, L. 30.000 Avvisi di garanzia, lotta contro la partitocrazia corrotta, un giudice che diventa eroe popolare nella lotta alle tangenti. Il passaggio dalla prima Repubblica alla seconda in un istant-romanzo che intreccia fantasia e cronaca, attraverso la crisi di coscienza di un giovane magistrato che trova nell'amore per una donna la forza per non disperare. FRAGOLA e cioccolato», il testo cubano da cui è stato tratto il film omonimo, ci è offerto in due versioni; il racconto e la sceneggiatura proposta dallo stesso autore, Senei Paz: Fragola e cioccolato, introduzione e traduzione di Alessandra Riccio. Conversazione con Senei Paz a cura di Marco Nifantani. Tra le due, la più bella, diciamo ineguagliabile, è il racconto (o novella) sul tema dell'amicizia tra omosessuali, ambientato nella Cuba degli Anni Settanta e carico perciò di significato politico. Proprio verso la fine degli Anni Settanta, chiamato decennio grigio della cultura cubana, quando il regime castrista raggiunse il culmine dell'allineamento ideologico, si intensificò anche la persecuzione dei diversi, e, in primo luogo degli omosessuali, visti come simbolo di pericolosa controcultura. Votato, come tutti i regimi totalitari, postfascismo compreso, all'esaltazione del macho, dell'uomo virile omologato al regime per la sua violenza, anche sessuale, il castrismo arrivò, in quegli anni, a organizzare una vera e propria persecuzione contro gli intellettuali omosessuali costretti a nascondersi o a redimersi oppure, come spesso accadde, a lasciare il Paese. E' questo il tema di Fragola e cioccolato che prende la sua forma, semplice e bellissima, dal titolo stesso; quelle due coppe di gelato consumate dai due protagonisti in una grande gelateria dell'Avana, Coppelia. A prendere cioccolato è il giovane militante comunista, David, mentre, a scegliere la fragola, è Diego, l'omosessuale. Mormora «Posso?» e si siede davanti a David, «con le sue borse, le sue cartelle, l'ombrello, i rotoli di carta e la coppa di gelato». «Gli ho gettato un'occhiata» racconta David «non c'era bisogno di essere un'aquila per capire che razza di tipo era; e comunque, c'era il gelato di cioccolato e lui aveva preso quello di fragola». La storia si sviluppa così: fra la diffidenza di David, studente, figlio di contadini, allevato nell'osservanza totale delle regole del regime, e le mire, discrete e tuttavia insistenti di Diego, artista e amico di artisti invisi al partito. All'inizio, stordito dalla diversità di Diego, che legge libri proibiti, frequenta stranieri, e sembra spaziare in un mondo culturale totalmente sconosciuto, David sta per cedere alla tentazione di denunciare Diego come controrivoluzionario. Ma non lo farà mai, perché in realtà è un artista anche lui, seppure mancato. A sedurre David, a trasformarlo, non è l'omosessualità di Diego alla quale egli oppone un semplice rifiuto che Diego stesso, pur con dolore, accetta, ma proprio il mondo di tolleranza e di cultura che Diego riesce a sve¬ largli. Storia di seduzione, dunque, ma di una sottilissima seduzione culturale. Sempre ai bordi della storia, nel suo sottofondo c'è la sessualità, che fa tutt'uno con l'amore per Cuba, con le visioni dell'Avana, delle sue strade antiche, del suo mare che si vede o s'intuisce al di là della strana e affollatissima camera dove vive Diego. Fa tutt'uno con la pienezza e la voglia di vivere che la rigidità del regime castrista sbeffeggia e vuole a ogni costo distruggere. Di questo piccolo classico sulla libertà e sull'amicizia non racconteremo la bellissima fine: per non guastare il piacere di chi deve ancora leggerlo e vedere il film. Quest'ultimo, girato sul filo di una sceneggiatura che, seppure allargata rispetto al testo narrati¬ Gigi Naddei Uffa! MacroEdizioni pp. 200. L. 18.000 Quando il lavoro, il marketing, il business non bastano a dare un senso alla vita, sogni e frustrazioni di un manager in bilico tra la sicurezza del ruolo e la voglia di cambiare. Ma come? Una fuga, un miracolo, l'aldilà o semplicemente una donna? Sei raccontiapologo di vita (non solo) aziendale, scritti da un pubblicitario. I guadagni del libro, coperte le spese, andranno ai volontari della Bts, la Banca telematica della solidarietà. Masolino d'Amico Christina Stead Un tè e quattro chiacchiere trad. Carlo Brera Adelphi, pp. 570, L. 58.000 vo, non ne altera il senso, è straordinariamente arricchito dalla bravura degli attori e dalla bellissima fotografia. Interessanti, le allusioni agli scrittori all'epoca boicottati: il grande Lezama Lima, autore del famoso Paradiso, tradotto in Italia e premiato dall'Istituto Italo Latinoamericano nel 1971, Mario Vargas Llosa, peruviano, Juan Goytisolo, spagnolo, e i fratelli Loynaz, cultori fedeli delle memorie cubane fin dall'epoca del viaggio a Cuba di Garcia Lorca, nonché Severo Sarduy, morto l'anno scorso a Parigi dopo anni di esilio. Ma alla mente di chi scrive torna, con rimorso e struggimento, la vicenda di uno scrittore qui non nominato: Calvert Casey. Irriso e perseguitato dal castrismo venne nel nostro Paese. Fu tradotto, presso Einaudi, nel 1966, un suo libro dal titolo emblematico, Il ritorno. Ma Casey era omosessuale, era solo e sentiva fortissima la nostalgia di Cuba. Si suicidò, in un mattino di maggio del 1969, a Roma. A lui, come al Diego di Fragola e cioccolato, dobbiamo, io credo, una forma di riparazione: pubblicare i suoi libri, ascoltarne di nuovo la voce.