Ciclone Zola: c'era un rigore netto

Scala avverte II sardo contesta duramente l'arbitro Bazzoli anche per la rete non convalidata Ciclone Zola: c'era un rigore netto «La mia punizione deviata con le mani in barriera» FIRENZE. E' il 25' del primo tempo: Zola è pronto a battere la punizione. Tira forte, maligno, come lui sa fare. La barriera viola, assestata dentro l'area, salta, ribatte, attutisce la staffilata. Come? Il Parma è sicuro: con una mano galeotta. Proteste vibranti, l'arbitro non sente. Siamo al 44': angolo di Zola, testa di Baggio, la palla insidiosa sembra scavalcare tutti ma, attenzione, sbuca Di Mauro sulla linea di porta (o con i piedi dentro?) e con la testa e qualche sbracciata riesce a salvare ciò che non sembrava più salvabile. Gol o non gol? Il guardalinee sembra portarsi al centro, l'arbitro, vicino all'azione, a gesti dice no. Inutili le proteste del Parma. Due episodi che hanno fatto ribollire il sangue emiliano. Ed è inutile che qualcuno (il presidente Pedraneschi) cerchi di ingoiare il boccone amaro sfoderando diplomazia di prammatica. O che Scala non spenda, all'apparenza, lacrime davanti a certi «fattacci». La squadra reagisce, e come. Non accetta certe «ingiustizie». E si ribella, come fa Zola, col sorriso sarcastico di chi sa essere nel giusto. Cominciamo dalla mano viola galeotta sulla punizione. «C'era, eccome, l'arbitro doveva dare rigore - grida -. La Fiorentina è bugiarda se dico il contrario. Anche perché un giocatore viola, poco dopo, l'ha ammesso chiaramente. Chi? Beh, mi chiedete troppo». Ma i nomi più gettonati sono quelli di Batistuta e Malusci, anche se entrambi negano: «Mani alte in barriera? Non ci ì pare proprio». Anche Ranieri J prende le distanze: «Dalla panchina certe cose sfuggono». Ma il sardo incalza: «Vedete, la mia punizione era piuttosto forte, se non fosse stata intercettata con le mani, di sicuro Toldo avrebbe avuto dei problemi». Come non bastasse c'ò un altro precedente che appoggia la tesi di Zola: già durante la gara il fantasista aveva avvertito l'ar¬ bitro di come i viola, schierali in barriera, si trasformassero sovente ih pallavolisti. E il gol-fantasma? Replica ancora Zola: «Dalla mia posizione, all'altezza del corner, mi sembrava gol. Anche il guardalinee d'altronde era dello stesso parere, altrimenti non si spiega perché si sia diretto subito a centro campo». Ed è stato proprio questo a convincere ulteriormente il Parma della validità di quel gol. Pin, Branca, Benarrivo si uniscono alle proteste. Pedraneschi mugugna un po' sul primo episodio: «Sul gol-fantasma non mi pronuncio, l'arbitro era vicino, avrà visto bene;. Ma sulla punizione di Zola è spuntata qualche mano di troppo». Volta pagina invece Scala: le proleste non sono il suo pane. «La rete non assegnata? Episodio normalissimo, ne capitano a decine nel calcio. Alla l'ine del primo tempo l'arbitro ci ha spiegato che tira in buona posizione e ha visto bene. Accetto la sua spiegazione, così come la sua decisione sul fallo di mano non visto». Vallo a spiegare a Zola. Brunella Ciullini

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