Juve regina d'inverno

Roma battuta, la Signora sempre più sola Roma battuta, la Signora sempre più sola mina d'inverno E' jM svolta, ormai non ci so" no più dubbi. Nella domenica che segna il nuovo record stagionale di gol (29), la Juventus di Vialli e Ravanelli si sbarazza della Roma e porta a quattro i punti di vantaggio sul Parma, bloccato a Firenze. Roma e Fiorentina scivolano a nove, la Lazio resta a otto. Piuttosto, occhio al Milan di mago Savicevic: zitto zitto, dilaga a Baii con un mirabolante poker del Genio, scavalca la Sampdoria, e si installa al sesto posto, a meno undici. Distacchi indicativi, che il derby del 25 gennaio potrebbe addirittura incrementare. Campione d'inverno con un turno d'anticipo, la squadra di Lippi conferma di essere irresistibile nei testa u testa con le grandi. Dopo il Parma, la Roma. E prima, in ordine rigorosamente cronologico, Sampdoria, Milan, Fiorentina, Lazio. Tutte speronate. Solo l'Inter, storia vecchia, l'ha fatta franca (0-0). Visto che di strappo si tratta, non rimane che pesame la consistenza. E premesso che in regime di tre punti per vittoria è sconsigliabile abbandonarsi a immagini troppo audaci, va segnalato come l'aspetto qualificante della Juve attuale sia la l'orza del gruppo, che, a sua volta, sta determinando un'eccellente continuità di rendimento (ma non ieri) e risultati. D'accordo, sembra proprio che tutte le strade portino alla Signora. Anche quelle dei guardalinee: Manfredini disturba Aldair che, piccolo grande pollo qual è, finisce goffamente per caricare lo schioppo di Ravanelli; Gallas vede dentro un fallo che comincia fuori area e spinge Stafoggia a decretare un rigore decapitato dalle moviole e trasformato da Penna Bianca. La Roma non meritava di essere inchiodata da uno scarto così mortificante. Nello stesso tempo, il Panna si lamenta per una rete di Dino Baggio che sarebbe sfuggita ai radar del meranese Bazzoli. Non più tardi del 18 dicembre, era stato Bettega a sparacchiare contro i caschi blu di Casarin: c'era, di mezzo, il gol fantasma di Galante, e un pareggio (dei Genoa) tanto meritato nella sostanza quanto discutibile nel dettaglio. A distanza di un mese, la rabbiosa uscita del vicepresidente juventino farà dire al Polo dei dissidenti che, con i pasticci anti-Roma, è cominciata l'opera di «restituzione». In parole povere: piangete e vi sarà dato. Come censurammo gli schiamazzi betteghiani di dicembre, così ci chiamiamo fuori dalle insinuazioni correnti. La Juve merita il posto che occupa. Riesce a emergere sempre, anche nelle situazioni più scabrose, perfino dalle trappole più micidiali. Non perde dal 16 ottobre (2-0 a Foggia). Da allora, ha messo insieme otto vittorie e un pareggio. Dispone, inoltre, di notevoli margini di miglioramento. Presto, torneranno Roberto Baggio, Kohler e Deschamps. A nostro avviso, l'avversario più insidioso rimane il Parma di Zola. Sarà un caso, ma il ritorno di Pin, sciaguratamente emarginato dall'orchestra schierata contro la Juve, ha favorito una brillante riscossa chez Batistuta. Fiorentina, Lazio e Sampdoria, bastonata da Quartuccio, sono troppo ballerine. La valanga di gol sotto la quale gli zemaniani hanno sepolto il Foggia non può e non deve far dimenticare le sculacciate rimediate, strada facendo, da Juve, Roma, Sampdoria e Milan. La Roma, da parte sua, ha fallito l'esame di laurea: aveva studiato una settimana, ha risposto meglio di Ma¬ dama, ma proprio sul più bello si ò arresa ai fili elettrici della sua ciurma e ai capricci (gentile eufemismo) del fato. Siamo a novanta minuti dal giro di boa. Gennaio è, per tradizione, il mese dei primi bilanci e delle prime sommosse. I conti che non tornano, vengono di solito addebitati ad arbitri e guardalinee. I quali, al di là degli errori e delle omissioni, costituiscono, di gran lunga, il vagone più savio del convoglio. La Juve, intanto, è giunta a metà dell'opera. Nel girone di ritorno, dovrà recarsi a Firenze, nella tana della Roma, due volte a Milano e Genova. Ospiterà, in compenso, Parma e Lazio. Un calendario tutt'altro che agevole. Ma, se batte il Toro nel recupero, trasformerà lo strappo in autorevole e squillante fuga. A proposito: deposto il tiranno, non doveva essere il campionato più anomalo ed equilibrato di tutti i tempi? Roberto Beccantini Con un turno di anticipo sul giro di boa i bianconeri si confermano micidiali nelle sfide con le grandi; goleada laziale Attenti al Milan di Genio Savicevic (4 gol) AUMENTANO I DISTACCHI PARMA - 4 (-2) LAZIO - 8 (-8) ROMA - 9 (~ 6) FIORENTINA - 9 (-7) MILAN -11 (-11) SAMPDORIA -12 (-9) La Juventus deve recuperare una partita: il derby con il Toro in programma il 25 gennaio Tra campionato e coppe nessuno nella Juve in gol (19) come Ravanelli: ieri ha segnato due volte alla Roma (una su rigore); di Vinili la terza rete