Vajont, dopo 32 anni un'altra ferita di Lorenzo Del Boca

Vajont, dopo 32 anni un'altra ferita Vajont, dopo 32 anni un'altra ferita Decisa una nuova proroga per la stima dei danni sarcimento, il conto dei danni arrivava a 22 miliardi. Adesso, con gli interessi maturati negli anni, i miliardi sarebbero diventati 40. Una cifra importante, certo, ma senza la consistenza che giustifichi un contenzioso ultradecennalc. Era un ragazzino il sindaco quando ò successo il disastro. Studiava all'università per laurearsi ma aveva già ottenuto un incarico di supplente come insegnante nella scuola del paese. E' uno dei sopravvissuti: scampato al disastro soltanto perché la sua casa era stata costruita su una gobba di terreno che ha deviato l'ondata di acqua e di fango. Aveva 24 anni. Ha visto Longarone distrutta e maciullata. Ha vangato per un inverno intero e per tutta la primavera successiva per liberare la sua terra da quei milioni di metri cubi di detriti del monte Toc. Ha visto la ricostruzione. Il quartiere risparmiato dall'onda precipitata dalla diga lo si riconosce perché i muri sono costruiti con sassi ingialliti dal tempo. Le case nuove sono 760 con le faccia¬ • LA TRAGEDIA. Avvenne la notte del 9 ottobre 1963. Erano le 22,42 quando una massa d'acqua di 50 milioni di metri cubi d'acqua tracimò dal bacino artificiale del Vajont. • LE CAUSE. La sciagura fu provocata da una frana nel Monte Toc: una valanga di terra e roccia penetrò nel bacino idroelettrico e sollevò un'onda di 200 metri che rovinò a valle. • LE VITTIME. La massa d'acqua percorse 1600 metri in 4 minuti e sommerse alcuni paesi: i morti furono 1910, i feriti diverse migliaia. • LA DIGA. Era stata costruita nel 1960. Una delle più alte al mondo (261,60 metri), creava il serbatoio del Vajont della capacità utile di 150 milioni di metri cubi. • L'INCHIESTA. Dopo il processo di primo grado del 1969 e l'appello del '70, l'ultima parola arrivò con la sentenza della Cassazione del 25 marzo 1971: Nino Biadcnc (della società costruttrice) fu condannato a 2 anni, Francesco Sensidoni (del Genio civile) a 8 mesi. li Presidente Segni sui luoghi del disastro te in tinta pastello e le tegole dei tetti opache. La chiesa di cemento, la piazza, gli svincoli delle strade, il monumento per non dimenticare. Il paese non era stato soltanto distrutto. Lo avevano anche fisicamente ucciso. Fra i 1910 morti, 1450 erano di qui ma Longarone non è stato abbandonato. C'erano 4800 abitanti prima del 9 ottobre 155 SI ASSICURA LE PRESTAZIONI, IL COMFORT E LA SICUREZZA DI TIVA. E NUOVI VANTAGGI: TRE MILIONI DI OPTIONAL COMPRES LE CIFRE DELLA SCIAGURA 1963 e sono 4300 adesso, più di trent'anni dopo quella data. La maggior parte lavora nelle aziende di occhiali che sono state impiantate proprio negli anni della ricostruzione. Lui, Gioachino Bratti, si ò impegnato in Comune. Conta sulle dita: «E' la terza legislatura da sindaco, un'altra da vice e un'altra ancora da consigliere semplice». Riflette: «Sarebbe quasi ora di ritirarsi per la pensione». Senza aver risolto quella questione di giustizia. Come una vecchia ferita che non si rimargina più e che al cambio delle stagioni si fa sentire con dolore. Prima ci sono stati i capitoli della giustizia penale, culminati (dopo il primo grado celebrato nel 1969 e l'appello del '70) nella sentenza della Cas- PREZZO OPPURE 20 MILIONI DI FINANZIAMENTO SENZA INTERESSI IN 24 RATE. L'OFFERTA E' VALIDA SU TUTTA LA GAMMA FINO AL 28 FEBBRAIO 1995. INFORMATEVI DAI CONCESSIONARI ALFA ROMEO. 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'Prezzo chiavi in mano escluse tosse regionali "Non sono menzionatigli optional già compresi nella normale dotazione di seiie. sazione del 25 marzo 1971: i giudici condannarono a due anni Nino Biadene della società che costruì la diga e inflissero 8 mesi a Francesco Sensidoni, funzionario del Genio civile. Per i danni civili la burocrazia si è mossa senza fretta. Il Comune chiedeva di essere risarcito per una serie di proprietà che erano state distrutte nella piena: due caserme quella dei pompieri e della forestale - una scuola, un ponto e alcune strade di pertinenza municipale. Ma ci sono voluti vent'anni scarsi per capire chi era la controparte del municipio. Lo Stato? L'Enel? La Montedison? La Montedison! E, nel 1989, stabiliti i ruoli dei contendenti, il processo ha potuto prendere avvio. Si fa per dire. Solo il quattro gennaio del 1993 ò stato nominato Alberigo De Bortol con l'incarico di perito il quale, in due anni, ha dovuto chiedere proroghe al suo lavoro per sei volte. Dicono tutti che questa e l'ultima. Lorenzo Del Boca

Persone citate: Alberigo De Bortol, Francesco Sensidoni, Gioachino Bratti, Nino Biadcnc, Nino Biadene

Luoghi citati: Longarone, Sava, Vajont