Longarone, ieri il perito ha ottenuto ancora due mesi «Vajont dopo 32 anni un'altra ferita»
Longarone, ieri il perito ha ottenuto ancora due mesi Longarone, ieri il perito ha ottenuto ancora due mesi Non bastano 32 anni. Ci vogliono ancora almeno due mesi per una perizia in grado di stimare i danni patiti dal Comune di Longarone squassato dalle frane e dall'acqua del Vajont. L'esperto nominato dal tribunale, Alberigo De Bortol, avrebbe dovuto consegnare ieri i risultati del suo lavoro ma ha dovuto chiedere altro tempo. Fino al 21 marzo. Deve completare una serie di verifiche indispensabili per legge. Proprio lui è il più mortificato per quest'ultimo ritardo che si aggiunge a un rosario di rinvii e di lentezze giudiziarie. «Purtroppo - spiega e si giustifica - nell'esaminare le oltre duemila delibere del municipio ne ho trovate parecchie non supportate dalla documentazione idonea». Almeno duecento. «Ogni atto aggiunge - deve essere controllato e tutte le spese sono da spulciare con pazienza e con attenzione. Sono obbligato a chiedere le pezze giustificative agli uffici del Comune che si sono impegnati a farmi avere il materiale entro la fine di gennaio». Il sindaco, Gioachino Bratti, le sta già raccogliendo tutte, quelle scartoffie, per ordinarle in faldoni in modo da facilitarne la lettura anche da un punto di vista cronologico. Ma servirà? «Il magistrato sostiene il primo cittadino sembrerebbe intenzionato a sveltire la pratica. In estate tonta di azzardare - o forse nell'autunno prossimo potrebbe esserci la decisione». Non si sa quanto utile perché la sentenza sarebbe di primo grado: seguirebbe poi l'Appello a Venezia e, infine, il probabile giudizio in Cassazione. Se il passo della giustizia civile marcerà con questo ritmo, quando finirà? «Io - ammette sfiduciato il sindaco - non li vedrò quei soldi. E forse nemmeno i miei figli... Chissà i nipoti...». Quando venne chiesto il ri- Due immagini della distruzione provocata dall'enorme massa d'acqua che fuoruscì dalla diga del Vajont nella notte del 9 ottobre 1963 I morti furono circa 2000
Persone citate: Alberigo De Bortol, Gioachino Bratti
Luoghi citati: Comune Di Longarone, Longarone, Vajont, Venezia
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