totocandidati nel palazzo

TOTOCANDIDATI NEL PALAZZO TOTOCANDIDATI NEL PALAZZO SROMA E ne parla da anni, ma questa potrebbe essere la volta buona, la volta del superministero economico. Il presidente del Consiglio incaricato, Lamberto Dini, ci sta pensando seriamente. Vorrebbe tenere per sé l'interim del Tesoro - o al limite affidare il ministero al suo attuale direttore generale Francesco Giavazzi - e accorpare invece il Bilancio e le Finanze in un unico ministero da affidare a Romano Prodi, ad esempio, l'ex presidente dell'Iri. 0 a Rainer Masera, direttore generale dell'Imi, e fedelissimo di Dini. Il presidente incaricato lo aveva già candidato alla direzioni! generale della Banca d'Italia dopo la sua nomina a ministro del Tesoro. Nel caso in cui, invece, il superministcro non dovesse essere creato, alle Finanze dovrebbe rimanere Giulio Tremonti o Piero Barucci e per il Bilancio si fa il nome di Guido Salerno, ex funzionario del Senato e ex collaboratore di Guido Carli quando questi era ministro del Tesoro e attualmente vicesegretario generale di Palazzo Chigi e segretario generale del ministero delle Poste. Si fanno, però, anche i nomi di Angelo Finocchiaro, segretario generale della Banca d'Italia, e di Antonio Marzano, economista, molto vicino a Forza Italia. E anche di Vittorio Uckmar e Luigi Spaventa. Come ministro dell'Industria, il presidente incaricato vorrebbe Innocenzo Cipolletta, direttore generale della Confindustria, ed è mollo probabile che la sua offerta verrà accolta con un si. L'offerta potrebbe! comprendere anche il ministero del Commercio Estero. In seconda battuta per L'Industria c'è Clodi Bologna e pare che per tenersi il Commercio Estero Giorgio Bernini sia pronto a dimettersi da parlamentare. Nel governo Dini non ci sarà, invece, Antonio Di Pietro. Il giudice più popolare d'Italia ha rifiutato l'invito del presidente del Consiglio incaricato di partecipare al suo governo di tecnici come ministro dell'Interno. Caduta l'ipotesi Di Pietro, il presidente incaricato Dini sta pensando di mandare al Viminale Achille Serra, nominalo vicecapo vicario della Polizia quando Masonc fu chiamato dal ministro dell'Interno Roberto Maroni a guidare la Polizia al posto di Parisi. Oppure, il prefetto Umberto Pierantoni. Un altro Parisi, Stefano, in queste ore viene indicato come la soluzione a una delle caselle più difficili da riempire, quella di ministro delle Poste. Stefano Parisi ha ricoperto durante il governo Berlusconi il ruolo di consigliere della presidenza del Consiglio con delega ai rapporti con la Rai ed è stato uno dei candidati alla direzione generale della Rai. Secondo alcune indiscrezioni, potrebbe essere lui dunque il successore di Tatarella. Ma si fa anche il nome del garante per l'Editoria Giuseppe Santaniello. Per la Sanità si fanno i nomi di Carlo Rubbia, Rita Levi Montatemi e Umberto Veronesi. Sembra molto probabile che Gianni Letta lasci Palazzo Chigi per trasferirsi a Montecitorio come nuovo ministro per i Rapporti

Luoghi citati: Bologna, Italia