Coop rosse, manette per due dirigenti di Lorenzo Del Boca

Coop rosse, manette per due dirigenti Coop rosse, manette per due dirigenti VENEZIA DAL NOSTRO INVIATO Giancarlo Pasquini, presidente della Lega delle cooperative, è stato interrogato ieri mattina dal giudice Nordio che lo accusa di favoreggiamento per assunzioni fasulle di funzionari comunisti nelle Coop. Dopo tre ore di colloquio sembra allegro, Pasquini: «Ho chiarito tutto». E i suoi avvocati - Fausto Tarsitano di Roma e Giuseppe Gianpaolo di Bologna ostentano sicurezza: «Per noi, da questa inchiesta, non potranno che arrivare buone notizie». Quelle brutte vengono da altrove. Milano il sostituto procuratore della Repubblica Paolo Ielo ha fatto arrestare due dirigenti delle cooperative rosse aderenti alla Lega accusati di aver distribuito 3 miliardi di mazzette a tutto l'arco costituzionale. Paolo Genetrini, man-» tovano, 59 anni e Giuseppe Grimaldi, 42 anni, modenese, hanno pagato, democristiani, socialisti, repubblicani e comunisti per avere una fetta di appalti della metropolitana lombarda. Le altre novità dovrebbero uscire da un colloquio che il magistrato ha programmato con Nino Tagliavini, il presidente «pentito» della Unieco ravennate, che da tempo ha deciso di collaborare con la giustizia e raccontare gli episodi che conosce di finanziamento illecito al pci-pds. Da Pordenone un'altra doccia fredda da quattro dirigenti della «Cooperativa di consumatori del Friuli Venezia Giulia». Per le votazioni del 1992 hanno pagato 80 milioni di contributi irregolari per le campagne elettorali di psi, pri e per i pidiessini della Quercia. Lucio Tolloi, presidente dell'azienda, ha patteggiato una condanna a 8 mesi e 2 milioni di multa; il suo vice Gianluigi Silvestri 7 mesi e un milione e mezzo; l'ex segretario regionale psi Alessandro Colautti 2 mesi e 26 giorni e Tullio Paizza, funzionario del pds, 2 mesi e 22 giorni. L'esponente repubblicano Pasquale De Santis verrà invece processato il 23 maggio. E martedì prossimo toccherà a Occhetto e D'Alema. La Lega delle cooperative vive in un clima di stato d'assedio. «Io riflette il presidente Pasquini rappresento 11 mila aziende. Non posso garantire per tutte e in ogni modo. Sono stati scoperti alcuni reati a Reggio Emilia: ci sarà il processo e i colpevoli se verranno trovati pagheranno. Forse in altre occasioni ci sono stati errori ma quello che posso garantire è l'assoluta estraneità delle Coop al sistema di Tangentopoli». A Venezia, al pubblico ministero Carlo Nordio, Giancarlo Pasquini deve rispondere di favoreggiamento per alcune assunzioni fasulle. Le quasi tre ore di interrogatorio sono state riassunte dall'avvocato Tarsitano. «Abbiamo preliminarmente domandato al magistra* to chi è stato assunto fittiziamente in Veneto. E il dottor Nordio ci ha risposto che questo è da accertare. Quindi abbiamo domandato come avremmo potuto concorrere a queste assunzioni fittizie e il dottor Nordio ha risposto che anche per questo si devono fare degli accertamenti. Questo una punta di ironia - indica di per sé quale è lo stato e la consistenza dell'inchiesta». La circolare spedita da Pasquini alle Coop per avere elementi utili a contrastare e prevenire eventuali iniziative della magistratura, le risposte che non si trovano, i protocolli abrasi o lasciati in bianco di Firenze e Modena sarebbero irrilevanti. «Non potevo sopprimere con un fax le prove per assunzioni che comunque sarebbero rintracciabili presso l'Inps e l'ispettorato del Lavoro». Nessuna assunzione facile, dunque, nessun reato, nessun falso. Per Pasquini «è stata applicata la legge, la 816, che sarà anche brutta e che probabilmente dovrà essere cambiata ma che è stata mutata, è in vigore ed è da applicare». Lorenzo Del Boca