Respinti al mittente i referendum elettorali

La Consulta ha dichiarato ammissibili dodici richieste: italiani alle urne in primavera La Consulta ha dichiarato ammissibili dodici richieste: italiani alle urne in primavera Respinti al mittente i referendum elettorali Ma si voterà sulla Mammì e sulla privatizzazione della Rai ROMA. No a sette referendum. Si voterà sugli altri dodici. E' questo il verdetto emesso ieri sera dalla Corte Costituzionale dopo tre giorni di accese discussioni a porte chiuse. Le motivazioni ufficiali sui perché della bocciatura o del via libera si conosceranno nella tarda mattinata di oggi. Dal segreto della lunga camera di consiglio è trapelato solo che in alcuni casi si è registrata una netta spaccatura tra i quindici giudici e si era sul sette pari prima del voto finale del presidente Francesco Paolo Casavola, che sarebbe stato, quindi, decisivo. Tra i sette referendum cancellati dalla Consulta figurano i due di maggior peso politico, cioè quelli proposti dai club Pannella con firme raccolte anche dalla Lega per l'abolizione della quota proporzionale del 25 per cento dalle leggi elettorali della Camera e del Senato. Sono stati entrambi dichiarati «inammissibili» per la stessa ragione: «Perché la normativa residua all'eventuale abrogazione non consentirebbe l'elezione del numero dei deputati, 630, e dei senatori, 315, stabilito dalla Costituzione». Gli altri cinque referendum bocciati, sempre presentati dai club Pannella insieme alla Lega, sono quelli riguardanti la disciplina della pubblicità Rai, il servizio sanitario nazionale, la cassa integrazione straordinaria, le trattenute fiscali Irpef sulle buste paga e sulle pensioni e la Tesoreria unica. L'Alta Corte ha dato, invece, via libera alle tre consultazioni popolari per la radicale riforma della legge Mammì (concessioni, tv-disciplina antitrust, interruzioni pubblicitarie dei film in tv e limiti alla raccolta pubblicitaria televisiva), presentati da numerose associazioni della società civile, tra cui Acli, Anac, Anpas, Arci, Federconsumatori, Gruppo di Fiesole, Adusbef. Sì anche agli altri sei, presentati dai club Pannella e dalla Lega per l'abolizione del doppio turno per l'elezione dei sindaci nelle città con più di 15 mila abitanti, per la privatizzazione della Rai, per l'automaticità della trattenuta in busta paga della quota a favore dei sindacati, per abolire il soggiorno obbligato dei mafiosi in Comuni lontani dal luogo di residenza, per la liberalizzazione sia degli orari dei negozi sia delle licenze commerciali. Ai nove referendum ammessi ieri vanno, però, aggiunti i tre referendum sulla rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro (cioè abolizione totale o parziale dell'articolo 19 dello Statuto dei lavoratori del '70 e dell'articolo 47 del decreto legislativo del '93 sul pubblico impiego), proposti da Rifondazione comunista, Rete e Verdi, che, dopo aver ottenuto un anno fa via libera dalla Consulta, erano rimasti per legge «congelati» per effetto delle elezioni politiche anticipate del 27 marzo scorso. Per pronunciarsi sui 12 refe- rendum, cioè sui 9 ammessi ieri e sui 3 accolti nel '94, gli italiani saranno, quindi, chiamati alle urne in una domenica compresa tra il 23 aprile (il 16 aprile, prima domenica utile, è Pasqua e in tale giorno non si è mai votato) e l'I 1 giugno (ultima domenica prevista dalla legge del '70 istitutiva del referendum). 112 referendum possono essere suddivisi idealmente in cinque distinti blocchi riguardanti: 1) la politica, cioè quello mirante all'elezione al primo turno di tutti 1 sindaci; 2) l'informazione, ma con riflessi politici in vista di future elezioni, cioè i tre referendum sulla leg¬ ge Mammì e quello sulla privatizzazione della Rai; 3) il lavoro, cioè i tre referendum ammessi un anno fa e quello di ieri sulle quote sindacali; 4) il commercio con i due referendum sull'apertura dei negozi anche nei giorni festivi e sulle licenze commerciali; 5) il divieto di soggiorno obbligato dei mafiosi. Per evitare in tutto o in parte la consultazione elettorale sui 12 referendum restano ora solo due possibilità: lo scioglimento anticipato delle Camere e nuove elezioni politiche, oppure l'approvazione in Parlamento di leggi che modifichino in modo sostanziale e non formale le disposizioni di legge sottoposte a referendum. Nel comunicato ufficioso della Consulta (ma non previsto da alcuna norma di legge), diramato dalle agenzie di stampa alle 19 e 15 di ieri, sono stati indicati in sintesi i motivi che hanno determinato la bocciatura delle sette richieste di referendum. Le motivazioni ufficiali, invece, si conosceranno intorno a mezzogiorno di oggi quando tutte le sedici sentenze saranno depositate nella cancelleria al primo piano dell'Alta Corte. Ecco i perché dei no delle cinque richieste di consultazione popolare. PUBBLICITÀ' RAI. Bocciato «per insufficiente chiarezza del quesito che non appare univocamente diretto al fine di impedire la trasmissione di messaggi pubblicitari alle reti della concessionaria pubblica». SERVIZIO SANITARIO. Bocciato «perché, configurando uno strumento di carattere tributario, la norma è riconducibile alla preclusione di cui all'articolo 75 della Costituzione». CASSA INTEGRAZIONE. Bocciato, «per incompletezza e scarsa chiarezza del quesito». TRATTENUTE FISCALI E TESORERIA. Bocciati entrambi «perché preclusi dall'articolo 75 della Costituzione». Pierluigi Franz LA RICHIESTA 1 PR0M0T0RI SINDACI Abolizione del "ballottaggiO" Club Pannella (firme nelle citta con piu di 15 mila raccolte con la Lega abilanti Nord) LEGGE MAMMI71 Abolizione delle nornie che Numerose associaconsentono a un soggeito di zioni della societa possedere piu di una re'e Tv. civile. LEGGE MAMMI72 Abolizione delle norme che Numerose associaconsentono a una concessio- zioni della societa naria di pubblicita di iavorare civile per p; j di due reti nazionali. LEGGE MAMMI73 Abi'izione delle norme che Numerose associaconsenlono di interrompere zioni della societa con pii spot film e speltacoli civile tea'.rali trasmessi In tv. PRIVATIZZAZIONE Abolizione delle norme che Lega Nord (firme DELLA RAI obbligano la Rai art essere raccolte con i Club una societa pubblica Pannella) IMPOSTE Abolizione delle disposizioni Club Pannella (firme che obbligano i datoii di lavo- raccolte con la Lega ro a versare in anticipo le tas- Nord). se dei lavoratori dipendenti. i quali nceverebbero io stipends lordo SINDACATI/1 Aboliz'one dell'articolo dello Rifondazione ComuStatuto dei Lavoratori che pn- msta vilegia le «confederazioni maggiormente significative sul piano nazionale>~ SINDACATI/2 Sostituzione delle "Confede- RifondazioneComurazioni maggiormente signifi- nista. cative» con le «confederazioni firmatarie di contratti collettivk SINDACATI/3 Estensione delle conseguen- Rifondazione Comuze dei due referendum anciie nista ai lavoratori pubblici. C0MMERCI0/1 Abolizione delle norme che Club Pannella (firme impediscono lapertura not- raccolte con la Lega turna e festiva dei negozi. Nui d) C0MMERCI0/2 Abolizione dei limiti quantita- Club Pannella (firme tivi che ogni Comune pub irri- raccolte con la Lega porre alia concessione di li- Nord). cenze per negozi. SOGGIORNO Abolizione dellobbligo di Lega Nord (firme OBBLIGATO soggiorno cautelare per chi e raccolte cor. i Club sospettato di mafia. Pannella) LA RICHIESTA I PROMOTORl ELETTORALE/1 Abolizione della quota pro- Club Pannella (firme porzionale per I'elezione dei raccolte con la Lega deputati. Nord) ELETTORALE/2 Abolizione della quota pro- Club Pannella (firme porzionale per I'elezione dei raccolte con la Lega senatori Nord) QUOTE SINDACALI Abolizione della trattenuta ob- Club Pannella (firme bligaloria sulla busta paga raccolie con la Lega per I'iscrizione al smdacato Nord]. CASSA Abolizione della cassa inte- Club Pannella (firme INTEGRAZIONE grazione straordinaria. raccolte con la Lega Nordl. SANITA' Abolizione dell'iscrizione ob- Club Pannella (firme bligaloria al Servizio sanitario raccolie con la Lega nazionale con possibilita di Nord) scelta per un servizio private alternative PUBBLICITA'RAI Abolizione della nubblicita Club Pannella (firme suite reti Rai raccolte ccn la Lega Nord). TESORERIA Abolizione delle norme che Lega Nord (firme obbligano gli Enti pubblici a raccolte con i Club depositare le proprie disponi- Panneila) bilita finanziarie presso la Tesoreria dello Stato i li presidente della Corte Costituzionale, Francesco Paolo Casavola

Persone citate: Francesco Paolo Casavola, Mammì, Pannella, Pierluigi Franz, Verdi

Luoghi citati: Roma