Farmaci calano i prezzi di Gian Carlo Fossi

Tagli dal 2,5 al 5 per cento sulle medicine delle fasce A, B e C Tagli dal 2,5 al 5 per cento sulle medicine delle fasce A, B e C Farmaci, calano i prezzi Le aziende: «Così ci distruggete» ROMA. E' guerra sul prezzo dei farmaci. Il Cipe ha dato ieri il «via libera» alla riduzione generalizzata del 2,5% del prezzo dei medicinali di fascia A e B, prevista dalla finanziaria '95, e a un ulteriore taglio del 2,5% per quei farmaci delle fasce A, B e C che abbiano registrato un incremento di fatturato di almeno il 10% nel primo semestre '94 rispetto allo stesso periodo del '93. E, subito, la Farmindustria lancia un secco ultimatum: se non si cambierà rotta in modo significativo, garantendo alle aziende le condizioni indispensabili per la ripresa, ci sarà una reazione durissima. Oltre a una raffica di ricorsi in tutte le sedi competenti (alcuni già sono stati accolti dal Tar), verrà chiesto il risarcimento degli enormi danni causati da decisioni «illogiche, irrazionali, incostituzionali» e si ricorrerà alla «disobbedienza civile», rifiutando l'iscrizione di farmaci importanti nelle fasce A (a carico del Servizio sanitario nazionale) e B (a carico per il 50% del Ssn) a prezzi imposti e sollecitando il pagamento di un «prezzo equo» direttamente al cittadino. Con le decisioni prese, ha commentato il ministro della Sanità Costa al termine della riunione del Cipe, «si conclude, dopo l'epoca dei prezzi "drogati" ingiustamente, l'epoca del riequilibrio». Ora, ha aggiunto Costa, si può pensare con ragionevolezza ad una nuova politica della produzione e del commercio dei medicinali fondata in modo più forte sul mercato e sui suoi valori, sulla volontà «che abbiamo tutti» di dare spazio alla ricerca. Nello stesso tempo, però, ha sottolineato l'efficacia degli interventi attuati nell'ultimo anno: mentre nel '93 lo Stato aveva speso 14 mi}a 300 miliardi di lire perai farmaci, nel '94 l'onere è stato di xd'mfli è 150 con un risparmio di oltre 4 mila miliardi: «E ciò senza creare grandi disagi ai cittadini». Costa è convinto che sia finito, così, il «duello» con gli industriali farmaceutici, ma la Farmindustria è di parere assolutamente opposto. La situazione del settore, ha denunciato il presidente Francesco Costantini, è allarmante: calo del fatturato previsto in 1500 miliardi per il '95, crollo del 25% negli investimenti compresi quelli nella ricerca, perdita di circa 10 mila posti di lavoro, tetto di spesa farmaceutica (9 mila miliardi) assolutamente insufficiente. «In una condizione già difficihssima - ha osservato l'ulteriore riduzione del prezzo dei medicinali ci danneggerà in maniera mortale. La finanziaria '95 accelera l'inaridimento del settore industriale farmaceutico, che rischia di trasformarsi in un comparto commerciale o grande magazzino per la distribuzione dei prodotti all'estero». E' vero che il governo ha dato vita a un tavolo triangolare Stato, industrie, sindacati - per affrontare i problemi connessi allo sviluppo del settore. Ma, secondo Costantini, non basta: bisogna proseguire attivamente nel dialogo, correggendo la rotta in modo significativo, perché altrimenti si arriverà al collasso e alla distruzione. In questo quadro, la Farmindustria ha sferrato un duro attacco alla Cuf, la commissione unica del farmaco, i cui componenti (7 nominati dalle regioni e 5 dal governo) dovranno essere rinnovati nei prossimi giorni. «Non contestiamo - ha chiarito il presidente - le scelte scientifiche o farmacologiche della commissione, ma le decisioni prese in palese violazione dei nostri diritti e della legge italiana. Il Tar in molti casi ci ha dato ragione, aprendo la strada ad eventuali azioni per il risarcimento dei danni». Invece che decidere il rimborso o meno del prezzo a seconda della «famiglia» dei farmaci, la Cuf «ha usato impropriamente il grimaldello del prezzo per trasferire i prodotti da una categoria all'altra». Inoltre, la commissione non ha rispettato la normativa nazionale ed europea che fissa tempi e procedure per la valutazione delle domande di registrazione e classificazione dei farmaci. Adesso, per la Farmindustria, «è essenziale che le nuove nomine avvengano nel rispetto dell'indipendenza e della competenza. Non siamo disposti a tollerare altri soprusi». Gian Carlo Fossi Il ministro della Sanità Costa

Persone citate: Costantini, Francesco Costantini

Luoghi citati: Roma