L'lri congela la cordata-Lucchini di Roberto Ippolito

A una svolta l'asta per l'acciaio di Stato. Ma resta aperto il nodo del prezzo A una svolta l'asta per l'acciaio di Stato. Ma resta aperto il nodo del prezzo l/lri congela la cordata-Lucchini Per Vllp (ex Uva) tratterà con il gruppo Riva ROMA. Emilio Riva corre. E Luigi Lucchini lo vede volare via. C'è adesso un grande favorito nella gara fra i due maggiori industriali siderurgici italiani per conquistare l'Uva Laminati Piani che comprende il maxi stabilimento di Taranto. Come deciso »el tardo pomeriggio di ieri dal consiglio di amministrazione dell'Ili presieduto da Michele Tedeschi, da ora in poi il gruppo pubblico tratterà la privatizzazione esclusivamente con Riva, lasciando fuori dalla porta Lucchini. Tutto deciso, quindi? Proprio no. Limitare il negoziato non significa aver già indicato il vincitore e non comporta obblighi per Tiri. Ma soprattutto sembra aperto il problema del prezzo. L'offerta presentata dalla finanziaria della famiglia Riva (con una partecipazione molto contenuta della Tarnofin che raggruppa 60 piccoli imprenditori di Taranto e Novi Ligure) risulta la più vantaggiosa per Tiri: alcune fonti parlano di 1300 miliardi. Ma si tratterebbe di un punto di partenza ancora lontano. In altre parole: Riva deve offrire di più per poter mettere le mani sul¬ l'Uva e deve anche ritoccare il progetto industriale. L'operazione appare ancora piuttosto complessa. Tanto che il consiglio di amministrazione dell'Iri prevede di concluderla entro il 28 febbraio. La decisione di ieri indica comunque la possibile conclusione di una corsa cominciata da mesi e mesi, ma entrata nel vivo il 12 dicembre scorso, quando è scaduto il termine per presentare le offerte per il colosso Uva, il cuore della siderurgia pubblica con 8 mila miliardi di fatturato. In base alle indiscrezioni, anche Lucchini (insieme agli alleati Usinor Sacilor e Bolmat) avrebbe presentato un'offerta sostanziosa, ma giudicata meno interessante. Riva, che in un primo momento si era ritirato, ha proposto condizio¬ ni migliori per il 100% dell'Ilp, ma da migliorare secondo Tiri che vanta i buoni risultati dell'Uva (400 miliardi di utili nel 1994). Se riuscirà a conquistare Taranto, Riva diventerà di gran lunga il numero uno italiano dell'acciaio. Per il momento è quasi alla pari con Lucchini, guidando un gruppo con circa 2400 miliardi di fatturato. Milanese, ma residente a Montecarlo, Riva è il principale produttore di tondino in Europa. E' socio al 21% della cordata che si è aggiudicata la Acciai speciali Terni (i partner sono la tedesca Krupp con n 50%, Agarini e Falck). A vuoto invece il tentativo per TEkosthal, un'azienda della Germania Est privatizzata. Roberto Ippolito Emilio Riva favorito nella trattativa per l'Ilp

Luoghi citati: Europa, Germania Est, Montecarlo, Novi Ligure, Taranto