All'Argentario «Recintarono la spiaggia Vip condannati» di F. G.

All'Argentario All'Argentario Recintarono la spiaggia Vip condannati GROSSETO. «Bagnanti di tutta Italia unitevi», ironizzava ieri qualcuno in terra maremmana. Da questo spicchio di paradiso potrebbe partire una battaglia senza precedenti contro l'interdizione da parte di privati di tratti di costa demaniali. A scatenare il putiferio è stata la sentenza emessa lunedì notte da Alfredo Montagna, pretore di Orbetello, che ha posto fine a una querelle di dieci anni. Tutto inizia a metà degli Anni 80, a Sbarcatello, spiaggia vicino a Porto Ercole, quando su un passaggio al mare, un viottolo, come si usa dire in Toscana, compare all'improvviso una sbarra metallica. Alla sbarra si uniscono anche un possente cancello elettrico e perfino una rete di recinzione, lunga più di un chilometro. Così la spiaggia dello «Sbarcatello», incontaminata lingua di sabbia, si trasforma in un bunker. «Un atto d'arroganza» dicono i cittadini, «una semplice demarcazione di proprietà» rispondevano i committenti dei lavori. Erano stati i proprietari delle ville del comprensorio privato a decidere d'interporre tra la loro privacy e i cittadini la lunga recinzione super protetta. Il sindaco del Monte Argentario, nel 1987, emette un'ingiunzione di demolizione del cancello mai ottemperata. Si apre il processo. Alla sbarra finiscono 34 vip e lunedì sera, dopo decine di udienze, la sentenza choc: 24 vengono condannati a 10 giorni di arresto, due multati e sette assolti. Tra di loro il regista Squarzina, il musicista Savina, l'amministratrice dei beni dei reali d'Olanda, Maria Cornelia Gilles, che spesso ospita nella sua villa la regina con consorte. [f. g.]

Persone citate: Alfredo Montagna, Maria Cornelia Gilles, Savina, Squarzina

Luoghi citati: Grosseto, Italia, Monte Argentario, Olanda, Orbetello, Toscana